Il bello di credere nella rinascita: l’Abruzzo elegge Miss Tendopoli

Gruppo di parrucchieri volontari lancia un concorso di bellezza. E rispondono a decine: "C’è tanta voglia di ritrovare un sorriso"

Il bello di credere nella rinascita:  
l’Abruzzo elegge Miss Tendopoli

L’Aquila - «Il 13 aprile sono tornato all'Aquila. Ho trovato una città senza respiro, senza più sembianze. Ma l'anima sì, quella ancora c'era. Ed era tutta ammassata nelle tendopoli. Ho deciso che qualcosa doveva essere fatto...». Così Antonello Durastante, 43 anni, originario dell'Aquila e che vive a Roma da lungo tempo, ha preso pettine e forbici e si è messo all'opera. Lui ha un negozio di coiffeur all'Eur, sulla Laurentina: «Ma spesso rientravo in Abruzzo, per i parenti». Poi la devastazione del 6 aprile: «E la voglia di aiutare, il più possibile...». Si è attaccato al telefono, ha aggregato una cinquantina di colleghi e ha creato il Gruppo parrucchieri per l'Abruzzo «La ricrescita». Volontari che da settimane girano per le tendopoli per tagliare capelli, per fare acconciature, tinte e ritocchi e barba se necessario: «Per restituire sicurezza, dignità e anche bellezza... Perché, subito dopo il terremoto, tutta quella gente era in una condizione drammatica. Terrorizzata dal sisma, senza casa, con tante tragedie familiari da affrontare. Aveva perso le certezze costruite, anche con sacrificio, nella vita e non poteva certo preoccuparsi di cercare qualcuno che sistemasse loro i capelli...».
Così il team di professionisti si è organizzato e ha iniziato a offrire i propri servizi nei campi: «Partiamo nei fine settimana dalla capitale con le nostre macchine. In auto già alle 7 di mattina per essere sul posto alle 9, più o meno». Nei giorni di chiusura e di riposo infrasettimanale dei loro negozi - domenica e lunedì - via a darsi da fare tra gli sfollati: «Nei primi tempi è stato difficile - dice -. Difficile ascoltarli, difficile riuscire a risollevarli, a tirare su il morale, difficile non essere travolti da tanta sofferenza». Adesso va meglio: «Tanto che abbiamo pensato di promuovere Miss Tendopoli...». Operano in collaborazione con la Protezione civile che, tra i senzatetto, raccoglie i nomi di quelli che hanno bisogno del parrucchiere. «Chiamiamo, ci facciamo dare gli elenchi delle "prenotazioni", ci distribuiamo nelle varie località e nei diversi comuni e ci mettiamo al lavoro. Ci sono richieste, a centinaia. Anche perché c'è voglia di riprendersi il quotidiano, le abitudini di tutti i giorni. A mano a mano stanno riconquistando tutti fiducia. Ci credono nelle promesse fatte dal governo. Ci contano... La paura maggiore, al momento, è di essere dimenticati nelle tendopoli. Ma parlano già meno del passato, pensano e guardano sostanzialmente alla ricostruzione, sotto ogni punto di vista».

Sono passati due mesi dal terremoto che ha fatto 298 vittime, 1.600 feriti, 40.000 sfollati, alloggiati in tendopoli, auto, alberghi lungo la costa adriatica, in 60 giorni ci sono state 35mila scosse, una media di una scossa ogni due minuti e mezzo. E il presidente del Consiglio ha firmato sabato scorso le ordinanze di protezione civile che definiscono le modalità per procedere alla riparazione degli immobili. Il futuro si avvicina, c’è voglia di futuro e nelle tendopoli si preoccupano, per distrarsi e ritrovare il sorriso, anche più del look. «E in questa voglia di ricominciare abbiamo lanciato il concorso di bellezza». Le selezioni sono già state avviate: «Ce ne sono di ragazze splendide, che stanno decidendo di partecipare. Adesioni e contatti anche tramite Facebook. Sono minorenni per lo più, quindi stiamo raccogliendo le autorizzazioni da parte dei genitori».
Tra le file per il bagno e alla mensa e il caldo che fa bollire le tende nonostante i condizionatori, ci si iscrive alla gara, con l’entusiasmo delle cose nuove. «Una simpatica iniziativa - riprende Durastante -.

E l'elezione della miss, con sfilata in passerella alla tendopoli di Pile, quella dove c'è "Globo", è fissata per il 21 giugno». «E speriamo - è la conclusione - che presto potremo lasciare il posto ai parrucchieri del luogo. Ci auguriamo di ripassare loro il testimone nel più breve tempo possibile».

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