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Bene così: nessun aiuto al Genoa

Negli occhi rimane quella curva Sud tutta cromata di blucerchiato. I cori, le urla, la magnifica coreografia. Duecento e più pullman in fila che entrano a Roma, centinaia di auto a fare da contorno, quattro treni speciali che bloccano le stazioni della Capitale. La nostra «marcia su Roma» è andata in scena mercoledì scorso e, al di là del risultato, quella giornata non si dimentica. Avete sentito parlare di autogrill saccheggiati? Cariche alla polizia? Auto incendiate? Treni devastati? Si è mossa compatta una tifoseria esempio di civiltà che vale la pena di essere ricordata e magari meritava anche di essere inquadrata dalle telecamere della Rai che l'hanno snobbata durante tutta la finale. Peccato Cassano, pazienza Campagnaro. Quella modesta Sampdoria in campo ce l'ha messa tutta, come i suoi tifosi in curva che hanno perso la voce per portare a casa la coppa.
La nostra stagione si è chiusa di fatto lì. Ieri abbiamo perso a Firenze. Una sconfitta quasi dovuta per renderci meno amaro questo finale di campionato, visto che abbiamo impedito ai cugini di avvicinarsi ai viola e riuscire nel colpo Champions League. Per la prima volta nella mia vita, al gol di Gilardino, non ho sentito quel fastidio allo stomaco che mi prende ogni volta che la Samp subisce un gol. Per novanta minuti sono così riuscito a superare gli effetti collaterali che una partita ti può causare.

Adesso godano pure di quella che quando ci arriviamo noi è «l’Europa inutile».

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