Roma Le parole usate due giorni fa dal «pubblico ministero» dellex SantUffizio per definire la situazione italiana non sono passate inosservate: Charles J. Scicluna, riferendosi al nostro Paese, al quotidiano Avvenire aveva detto che «finora il fenomeno non sembra abbia dimensioni drammatiche, anche se ciò che mi preoccupa è una certa cultura del silenzio che vedo ancora troppo diffusa nella Penisola». Scicluna aveva quindi osservato che la Cei «offre un ottimo servizio di consulenza tecnico-giuridica per i vescovi che devono trattare questi casi», notando «un impegno sempre maggiore da parte dei vescovi italiani di fare chiarezza» su questi casi. Dunque, per il promotore di giustizia della Congregazione per la dottrina della fede, che guida la task force vaticana contro la pedofilia, in Italia ci sarebbe una «cultura del silenzio» ancora diffusa.
Proprio a questa fa riferimento un appello rivolto a Benedetto XVI da Roberto Mirabile, presidente dellassociazione contro la pedofilia «La Caramella Buona Onlus» (www.caramellabuona.org), che scrive al Pontefice manifestando apprezzamento per la linea della fermezza intrapresa da Ratzinger e chiedendogli di verificare le responsabilità di chi nella Chiesa ha coperto gli abusi dei sacerdoti e non li ha fermati. «Mi permetta scrive Mirabile di essere diretto e sintetico: il problema non è dato dai preti pedofili lo dico come forzatura ma da chi, da sempre, li copre e alimenta labuso, spostando di sede il sacerdote permettendogli così di seminare violenze in giro per le parrocchie». «Sono loro i diretti responsabili del singolo prete sottoposto alla giurisdizione territoriale, sono loro che devono curare lanima tormentata del sacerdote. Sono loro che devono accogliere le denunce dei fedeli e da buoni padri e custodi della fede portare alla luce la verità di crimini orrendi».
Il presidente dellassociazione quindi afferma: «Sappiamo che ogni istituzione, per sua natura, tende a lavare i panni sporchi in casa. Questo non è più possibile, non è assolutamente accettabile quando soprattutto si tratta di un reato penale orribile e gravissimo quale la violenza sessuale su minore». Mirabile chiarisce che allorigine del suo appello non cè alcun accanimento nei confronti della Chiesa cattolica. Ma chiede a Benedetto XVI di fare chiarezza «sulle responsabilità di sacerdoti e vescovi in Italia, senza aspettare qualche causa per risarcimento danni milionario prima di accorgersi del fenomeno nel nostro Paese».
Il presidente ha infine offerto «la massima collaborazione alla Santa Sede per debellare questo problema, certo non esclusivo dellistituzione cattolica, basti pensare a come lIslam accetti i matrimoni combinati fra bambine e adulti».
Ieri pomeriggio il Papa ha visitato la Christuskirche luterana di Roma e ha predicato a braccio, in tedesco, dal pulpito: «La vita non è ricevere ma darsi, l'unità della Chiesa è un dono, mentre la divisione è frutto del peccato».
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