È vero che la Borsa tende sempre ad anticipare gli eventi. Tuttavia i prezzi che si vedono in questi giorni sembrano scontare non solo un ampio trasferimento della profonda crisi finanziaria alleconomia reale ma anche una forte recessione. Ne è convinto, in particolare, Alessandro Ceccaroni, amministratore delegato e gestore di Agora, per il quale proprio questo è il momento per approfittarne.
«Certo chi ha messo molte azioni nel proprio portafoglio, acquistandole magari sui massimi del 2007, oggi subisce pesanti perdite. Al contrario coloro che, già un anno fa avevano investito poco denaro nelle azioni, in sostanza fino a un massimo del 20-25 per cento, oggi, può permettersi di guardare alla Borsa con maggiore decisione arrivando anche a raddoppiare la propria esposizione sulle società quotate.
Puntando, è il suggerimento di Ceccaroni, soprattutto sui giganti del petroliferi (come Eni, Total, Royal Dutch, Bp) e sul comparto delle materie prime (come Bhp Billiton, Anglo America, Freeport, Rio Tinto) che, sempre secondo lesperto di Agora, già due settimane fa erano da comprare. «Ai prezzi attuali ritengo siano ormai a saldo», prosegue Ceccaroni secondo cui il dollaro è destinato a perdere terreno rispetto alleuro con la conseguenza di rafforzare nei prossimi anni i prezzi delle materie prime che sono tradizionalmente espressi in dollari. Ma non sono soltanto i titoli petroliferi e quelli delle materie prime a essere considerati dallesperto di Agora, particolarmente interessanti viste le attuali quotazioni. «Ritengo che molti titoli industriali siano stati falcidiati dalle vendite in modo del tutto scorrelato dal loro valore intrinseco». Senza contare che il mercato non ha risparmiato nemmeno i gruppi più solidi, presenti in molti Paesi e con un ottimo management.
Il riferimento di Ceccaroni va a società quali Siemens, ArcelorMittal, Nokia, Renault e Fiat.
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