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Benedetto XVI a Malta: "La Chiesa è stata ferita dai peccati commessi"

Il Pontefice commenta sull'aereo che lo ha portato a La Valletta lo scandalo degli abusi pedofili: "La Chiesa ferita dai propri peccati". Poi parla di immigrazione: "Dobbiamo tutti rispondere a questa sfida del nostro tempo"

Benedetto XVI a Malta: 
"La Chiesa è stata ferita 
dai peccati commessi"

La Valletta - La Chiesa è stata "ferita dai propri peccati". Lo ha affermato Benedetto XVI parlando ai giornalisti sull’aereo che lo ha portato a Malta commetando lo scandalo pedofilia che sta coinvolgendo sacerdoti cattolici in varie parti del mondo. È stato il portavoce vaticano a specificare che le parole del Pontefice si riferivano allo scandalo, anche se parlando con i giornalisti Benedetto XVI non ha usato il termine "abusi". "Malta ama molto Cristo" e Cristo "ama la sua Chiesa che è il suo corpo, anche se questo corpo è ferito dai nostri peccati" ha detto il Papa sull’aereo per Malta. "Il Cristo ama questa Chiesa e il suo Vangelo è la vera forza che la purifica".

La sfida dell'immigrazione L’immigrazione è "un grande problema del nostro tempo" e tutti "dobbiamo rispondere a questa sfida" ha detto ancora Papa Benedetto XVI parlando con ai giornalisti nel viaggio aereo che lo ha portato a Malta. La tolleranza, la reciprocità e l’immigrazione sono "questioni cruciali per il futuro di questo continente" ha detto il Papa, appena giunto a Malta, nel suo discorso alla cerimonia di benvenuto all’aeroporto Luqa, aperta da un saluto del presidente della Repubblica maltese, George Abela.

A Malta la folla canta "happy birthday" Quando Benedetto XVI si è affacciato dal balcone del palazzo presidenziale dei Gran Maestri a La Valletta, dove ha incontrato il presidente maltese George Abela, la folla sulla piazza antistante ha subito intonato un augurale "Happy birthday", per ricordare l'83/o compleanno del Papa, festeggiato ieri. Salutando la folla festante, che agitava bandierine e fazzoletti bianchi e gialli, il Pontefice ha impartito la sua benedizione.

Un coro di bambini, dalla piazza, gli ha quindi cantato "Oh, happy day", tradizionale spiritual americano.

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