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Coppie e complicità: la passione per il vino rinsalda l'amore

La complicità di una coppia si rafforza con la condivisione di passioni comuni, come quella dell’amore per il vino. Ecco il segreto dei rapporti longevi secondo uno studio americano

Coppie e complicità: la passione per il vino rinsalda l'amore

“Non facciamo più nulla insieme, non condividiamo più le piccole cose”. Tanti anni di convivenza, problemi pratici, il lavoro, una vita frenetica che lascia poco spazio alla coppia e alla famiglia. Ritmi cronofagi.

Il rischio di perdere mordente ed affievolire l’entusiasmo che alimenta una legame affettivo.

A meno che si sia stati capaci di trovare, coltivare, condividere e poi difendere delle passioni comuni.

Come quella dell’amore per il mondo del vino.

Una tavola apparecchiata con cura, una bottiglia conservata per l’occasione, in attesa di essere stappata. Leggeri bicchieri di trasparente cristallo. Vista, olfatto e gusto allertati e pronti ad esplorare. Colori brillanti e vivi, un’esplosione di profumi. Il gioco di scoprirne il più possibile confrontandosi e scambiandosi impressioni.

Il rituale della degustazione e i sensi risvegliati. La curiosità di sperimentare un abbinamento nuovo in cucina. La creatività in azione.

Un’esperienza cognitiva stimolante che nutre la passione. Un’emozione che genera sentimenti positivi e chiama all’appello la condivisione.

Quella di cui necessita una coppia.

Un terreno comune su cui costruire e cementare il legame affettivo.

Praticata come un divertimento e con moderazione, non certo come una dipendenza, l’idea di sviluppare una passione comune per il vino favorirebbe dunque l’intesa in seno alla coppia.

Sono le conclusioni di uno studio del dipartimento di psicologia dell’università americana del Michigan, pubblicato sulla rivista americana di gerontologia.

Condotto su più di 3000 coppie di più di 50 anni sposate da 33 anni in media, l’inchiesta analizza l’importanza delle divergenze e dei punti in comune nella vita di coppia. E nelle sue conclusioni mostra che chi ama bere la stessa cosa è più complice e quindi meno suscettibile di conflitti e addirittura di separazione o divorzio rispetto a chi ha passioni solitarie che non coinvolgono il partner.

In sostanza, sebbene non sia obbligatorio condividere a tutti i costi tutto, l’importante è avere alcuni interessi in comune che facciano da collante nella coppia.

Che secondo gli esperti psicologi rappresentano una vera e propria terapia.

E l’amore per il vino e il suo mondo costituirebbe una via vincente.

Che non si conclude nello specifico istante di una degustazione ma prosegue, coinvolge la relazione e le sue scelte in maniera molto più articolata, influenzando anche le decisioni su come impiegare il tempo libero e le vacanze per esempio.

Un weekend tra le vigne alla scoperta di nuovi prodotti o un viaggio full immersion verso destinazioni meta di appassionati enofili, insomma, un investimento più completo che tocca vari aspetti della vita di una coppia e che grazie alla condivisa passione si modella su di questa.

Un bicchiere condiviso mette in atto un rituale dove ci si riconosce. Quella che il sociologo Jean Claude Kaufmann, specialista delle dinamiche di coppia definisce come un “momento di costruzione” connotandolo di un valore di esclusività, che dà un senso alla routine trasformandola in un istante di gioia.

Un rituale che nasce da sé, con naturalezza e non necessita di eventi eclatanti o straordinari, condiviso insieme alle emozioni che annaffiano il terreno su cui poter continuare a fiorire.

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