Prima amichevole della stagione all’M&T Bank Stadium di Baltimora, tre perotte al City di Mancini, un altro trofeo di dimensioni extra large come la Pirelli Cup da stipare in bacheca e il dopo-Balotelli è già iniziato prima ancora di iniziare.
Sono i ragazzi che Benitez mette in campo a dare un senso alla partita, Alibec, Nwankwo, Dell’Agnello, Biabiany, Obi, Coutinho, Natalino, il nigeriano Obinna realizza una doppietta e un certo Cristiano Biraghi, mancino diciassettenne della Milano di periferia, infila di destro il sette dai trentacinque metri e fa sorridere Rafa Benitez: «Quando un ragazzo fa un esordio di questi tipo è felice e fa felice anche il suo allenatore». Il ragazzino a fine partita ha sequestrato il pallone e si è fatto dare la maglia dall’avversario senza scambiarla con la sua: «Emozione indescrivibile, il gol un miracolo - ha detto Biraghi-, e continuo a non capire cosa sia successo». É successo che Balotelli è già dimenticato prima ancora di lasciare definitivamente la squadra, si allena a parte, non ha giocato contro il City per un indolenzimento muscolare e deve fare i conti con la strana sindrome che attanaglia chi dopo aver giocato con i nerazzurri, li abbandona.
David Pizarro alla Roma è quasi un accanimento terapeutico, Ibrahomovic fuori dalla Champions che doveva conquistare proprio contro l’Inter con zero gol e due sostituzioni nelle gare dirette è il sintomo più clamoroso. Maxwell come sopra, Burdisso buca campionato e coppa Italia con la Roma, Amantino Mancini fallisce clamorosamente la stagione del riscatto al Milan, infine sabato notte Patrick Vieira, prima volta come avversario, espulso dopo venti minuti per gomitata al volto di Materazzi. Il risultato di Baltimora è poca roba davanti ai prossimi impegni, a parte il Panathinaikos mercoledì e il Galaxy sabato prossimo. Venerdì 13 agosto il trofeo Tim a Bari è la sfida infinita con Milan e Juventus, poi Benitez dovrà cominciare a fare sul serio perché arrivano le partite che contano poco ma danno grande prestigio, il 21 a San Siro contro la Roma per la Supercoppa italiana, una settimana dopo a Montecarlo contro l’Atletico per quella europea, e il lunedì successivo a Bologna inizia il campionato.
Dopo la prima uscita Rafa Benitez si è dichiarato soddisfatto: «Sono molto contento del lavoro della squadra. Abbiamo fatto tutto quello che volevamo fare e lo abbiamo fatto bene». Il cambiamento d’uso rispetto a Mourinho è una voragine, lo spagnolo non attacca nessuno, non si accanisce e non fustiga Supermario: «Aveva un problema. Non conosco le sue vicende di mercato, io all’Inter faccio l’allenatore». Ha detto che comunque, visto che bisogna giocarle, è sempre meglio vincere anche le amichevoli perché fa morale e i giocatori restano sereni: «Ne abbiamo 34 e tutti hanno avuto spazio. Chi non ha giocato contro il Manchester City giocherà nelle prossime gare. Sono molto contento dell’affetto dei tifosi, pensiamo di aver regalato loro un buon calcio e il nostro obiettivo è farlo anche nelle prossime amichevoli».
Mercato tutto da decifrare, in Spagna dicono che Maicon si allontana dal Madrid, oggi scriveranno che si avvicina. Non è vero che Benitez abbia ricevuto il divieto dal management Liverpool di trattare suoi ex calciatori: Mascherano e Kuyt arriveranno anche se dovesse partire solo Balotelli e l’evergreen Steve Gerrard torna clamorosamente d’attualità.
INTER-MANCHESTER CITY 3-0
Marcatori: 39’ pt e 9’ st Obinna, 29’ st Biraghi
INTER: Castellazzi, Zanetti (17’ st Alibec), Cordoba, Materazzi (38’ st Nwankwo), Chivu (17’ st Biraghi), Cambiasso (17’ st Stankovic), Mariga (22’ st Dell’Agnello), Obinna (27’ st Biabiany), Coutinho (27’ st Mancini), Obi (17’ st Natalino), Pandev (17’ st Etòo) (21 Orlandoni). All.: Benitez.
MANCHESTER CITY: Hart (1’ st Given), Zabaleta, Kolo Tourè (19’ st Boyota), Kompany (34’ st Ireland), Bridge (1’ st Cunningham), Johnson, Vieira, Yaya Tourè (1’ st Lescott), Barry (10’ st Wright-Philips), Jo Silva (30’ st Richards), Adebayor (4 Onuoha, 40 Weiss, 41 Ben Mee). All.: Kidd
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