di Walter Pilloni*
Siamo di nuovo in allarme «caro benzina» e non poteva essere altrimenti, anzi mi spingo a dire che di allarme in allarme verranno tempi anche peggiori per gli automobilisti.
Il petrolio non potrà che apprezzarsi e nessun governo potrà fare a meno delle Accise per finanziare il proprio deficit.
Sino a qualche anno fa questo percorso sembrava ineluttabile, poi lentamente si sono prese in esame altre ipotesi di «carburanti» per muovere le nostre automobili, idrogeno, gas, benzina verde, elettricità, la quale, quest ultima, oggi sembra essere quella su cui si scommette maggiormente... almeno a parole.
I vantaggi di questa scelta sono enormi sia sul piano economico che ambientale.
Ancora oggi non è chiaro a molti che il rapporto di costo è di uno a nove, oggi per compiere un percorso di 100km un auto di media cilindrata consuma circa 10 litri di carburante sostenendo una spesa di 15 euro, in modalità elettrico essa potrebbe compiere lo stesso percorso con solo... due euro.
Chi ve lo dice conosce molto bene il tema avendo creato una società che ha messo in commercio uno scooter che fa il «pieno« con 0,30 euro e percorre 70km... un po come dire oltre 200km con un euro.
Verrebbe da dire ... «Ma cosa vuoi di più dalla vita?».
Ed invece continuo a leggere di investimenti miliardari per produrre Suv a Pomigliano(?) e le città non incentivano degnamente limpiego di questi mezzi.
I miei amici cinesi, che comunque pagano la benzina il 30% in meno di noi si muovono da tempo per le loro strade con moltissimi veicoli elettrici, autobus, minivan, auto e scooters.
Rendo noto che metà della produzione di mezzi a due ruote sono elettrici, e giusto per dare i numeri, quelli veri, parliamo di tredici milioni di pezzi anno.
Ogni casa automobilistica cinese (oggi la Cina è il più grande produttore di automobili al mondo) produce e vende da tempo uno o più veicoli elettrici, posizionando la Cina al primo posto in questa tecnologia, mentre noi siamo indietro di 10 anni.
Scusate ma non eravamo quelli più intelligenti e creativi del pianeta? Che fine ha fatto il nostro ingegno? Non siamo più competitivi in nulla, abbiamo il secondo deficit più alto al mondo, consumiamo ricchezza, mentre il mondo gira vorticosamente e noi rischiamo di essere spinti fuori dalla fascia dei paesi che contano.
La nostra totale assenza di strategia industriale ci sta condannando ad un declino inesorabile, e non saranno i Suv di Marchionne a salvare Pomigliano, statene certi.
*presidente Ecomission
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