Gian Piero Scevola
San Giovanni non fa inganni: un vecchio adagio in dialetto che ieri sera è tornato prepotentemente di moda a Bergamo. Perché quando un arbitro decide di rovinare una bella partita, allora non cè niente che tenga e lineffabile Giorgio Lops, figlio darte, 32enne torinese che di professione fa lo spedizioniere internazionale, la stava combinando davvero grossa al 39 della ripresa. Perché la trattenuta di Ascoli su Ariatti, lhanno vista tutti, avviene abbondantemente fuori area, almeno un paio di metri, ma Lops sinventa letteralmente un rigore inesistente, una decisione cervellotica, ma talmente cervellotica che perfino i toscani, increduli, non riescono a protestare. E San Giovanni non fa inganni, perché dal dischetto Ventola fa giustizia, tira alla destra di Balli che, tuffandosi, riesce a respingere.
Meno male, perché una bella partita, seppur senza il gol che è lessenza del calcio, non poteva finire con un errore arbitrale. Una partita che si conclude senza reti potrebbe apparire come il festival della noia e dellovvio. Atalanta ed Empoli, invece, hanno dato vita a una gara bella, divertente, con continui capovolgimenti di fronte e tante buone occasioni. A mancare è stata solo la zampata finale, lessenza di una partita, daccordo, però chi ha pagato il biglietto deve comunque ritenersi soddisfatto. Anche gli invitati di gala, Doni e Vieri (con femmina) in tribuna.
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