Ci sono vice e vice. Mourinho e Conte sono squalificati, sulla panchina dellInter Beppe Baresi, 51 anni, fratello darte, sulla quella atalantina grazie a una deroga Antonio Toma, 46enne. Baresi ha giocato nellInter 15 anni vincendo 6 trofei, è passato alla storia per leliminazione dellItalia al mondiale dell86. In Messico Bearzot rovesciò la squadra nellottavo di finale contro la Francia, rinunciò a Di Gennaro perché Beppe marcasse Platini: Le Roi migliore in campo, gol e assist, addio alla nazionale per il Vecio e ovviamente per leclettico Baresi I.
Toma è nome sconosciuto ma ha vissuto due giornate di gloria, in una carriera fra i dilettanti. Era il 91-92, giocava nel Matino, squadra della provincia di Lecce, contro lAgropoli. Partì da 35 metri, saltò come birilli cinque avversari, mise a sedere anche il portiere e depositò in rete, fra le gambe dellultimo difensore, sulla linea. Raccolse lapplauso dello stadio salernitano e dellallenatore di casa, Sabia, che si alzò dalla panchina per stringergli la mano. Quella partita si giocò sulla terra battuta, era da 0-0, Toma palla al piede con la maglia a strisce bianche e blu, i capelli e la barba lunga, sembrava Mario Kempes, il capocannoniere di Argentina 78, altrettanto ubriacante nelle finte. Serpentine che ricordano il secondo gol di Maradona allInghilterra, nell86, di qui lappellativo di Maratoma. Una prodezza dimenticata, senonché un anno fa Marca, il noto quotidiano sportivo spagnolo, lha premiata come rete più bella della storia del calcio. Di Toma e non Maradona, né Pelè, Zico, Platini, Ronaldo e Cristiano Ronaldo, Kakà, Crujif e via elencando. Campioni.
Nel proprio staff Antonio Conte ha il fratello minore Gianluca, altro inedito, e appunto Maratoma. «Mi spiace essere fuori - ha detto ieri lallenatore della promozione del Bari -, vivere la partita in panchina con i ragazzi è stimolante, ma sanno cosa devono fare». Inteso come giocatori e pure il vice.
La rete di Toma è diventata un cult, cliccatissima su Google. «Senza peccare di presunzione ho fatto di meglio - raccontò dopo la proclamazione del riconoscimento -. In una stessa partita due gol direttamente da calcio dangolo, destro e sinistro».
Ne segnò 130 in 240 gare nellAntonio Toma Maglie, la squadra salentina si chiama come lui ma da prima, dal 49. Era un mago sulle punizioni.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.