Roberta Pasero
Lo sapevate che per tradizione in Germania le donne devono dedicarsi alle tre K, Kinder, Kuche, Kirche, ovvero ad avere bambini, a cucinare e ad andare in chiesa? E che gli uomini fanno di tutto per avere un impiego statale, che sia quella del diplomatico o del capostazione, perché ciò garantisce un certo status sociale e, un domani, anche una buona pensione? Questo e molto altro si scoprirà sfogliando la guida Traveler di National Geographic dedicata alla Germania, in edicola con Il Giornale da mercoledì 19 aprile (euro 7 e 90 oltre il prezzo del quotidiano), un nuovo appuntamento del giro del mondo che proponiamo ai nostri lettori in venti preziosi manuali di viaggio.
Una nazione tutta da scoprire, sorvolando i luoghi comuni e guidati, come sempre, da chi ha fatto del viaggio un'esplorazione e un'arte, che parte dalle nozioni storiche e culturali, ambientali e artistiche, anche con molte interessanti divagazioni sugli stili architettonici, le correnti musicali e letterarie, prima di proseguire il viaggio con la descrizione particolareggiata delle Land, le regioni tedesche, raccontate prima e dopo la caduta del muro. Si comincia da Berlino, simbolo della Germania finalmente riunita e da visitare, secondo i consigli della guida, persino in barca, percorrendo il fiume Sprea, oppure seguendo un itinerario che porta nei luoghi della città rossa, nei siti chiave della guerra fredda, o, ancora, visitando i posti della rinascita, dal Reichstag con la bellissima cupola di vetro e acciaio progettato da Norman Foster alla Potsdamer Platz, il nuovo cuore della città. E poi via zigzagando, di capitolo in capitolo, tra la splendida regione dei laghi di Meclemburgo-Bassa Pomerania che si affaccia sul mar Baltico e Amburgo, fiera del titolo «Città libera e Anseatica», tra Schleswig-Holstein che con le sue coste frastagliate e le isole Frisone punta verso la Danimarca, e la Bassa Sassonia dove nella cittadina di Hamelin rivive la leggenda del pifferaio magico dei fratelli Grimm, tra la valle del Reno seguendo la strada del vino e la storica Aquisgrana, capitale del primo Sacro romano impero di Carlo Magno. Un viaggio che conduce anche dai boschi e dai castelli dell'Assia a Francoforte, città chiamata dai tedeschi Manhattan per via dello skyline di grattacieli molto vagamente simili a quelli newyorchesi, dagli itinerari in treno a vapore che attraversano la Germania orientale al percorso tra la foresta nera e il lago di Costanza nel Baden-Wurttemberg, definita la California tedesca.
Ma poiché la Germania non è soltanto storia, geografia e cultura ampio spazio nella guida del National Geographic è dedicato agli aspetti ludici del Paese, a cominciare dalla birra, la bevanda nazionale. Forse non tutti sapranno che dal 1516 è regolamentata dal Reinheitsgebot, la «legge della purezza», che obbliga a produrla esclusivamente con luppolo, malto, lievito, orzo, acqua e nessun altro ingrediente, che sia l'Alt di Dusseldorf, la Kolsch di Colonia o la famosa e più forte Dortmunder dell'area industriale del Ruhr, prodotta in origine per spegnere la sete dei minatori. L'apoteosi per i bevitori di birra è senz'altro l'Oktoberfest che ogni anno, dall'ultimo sabato di settembre e per sedici giorni di ottobre, richiama a Monaco di Baviera sette milioni di bevitori che al grido di Eins, zwei, suffe («Uno, due, ingoia») consumano innumerevoli ettolitri di birra.
Un rito che si ripete puntualmente sin dai tempi di Luigi I: quando l'erede al trono nel 1810 convolò a nozze invitò tutta la cittadinanza ai festeggiamenti che prevedevano proprio anche fiumi di birra e l'usanza venne mantenuta negli anni e nei secoli a venire.
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