Roma - "Speriamo di fare meglio del Milan e della Roma... Comunque ce la facciamo sicuramente". Silvio Berlusconi esordisce così, alla domanda di Giorgia Meloni dal palco della Festa Atreju dei giovani del Pdl, se il governo ce la farà ad andare avanti. "Il Pdl - ha aggiunto il premier - esiste ed esisterà sempre perchè non è un partito, è un popolo. Il popolo degli italiani che non si
riconosce nella sinistra". "Alcuni professionisti della politica hanno ritenuto di voler conservare le loro formazioni, ma il
Pdl non è un partito - ha ribadito - è un popolo e quindi esisterà sempre". Due battute iniziali di saluto, da parte del Cav ai giovani: "Con tutto
questo verde pensavo di stare ad una festa della Lega". "No, questo è verde speranza», risponde la Meloni che fa gli onori di casa. "Giorgia sono troppi ragazzi da abbracciare tutti - scherza ancora il Cavaliere - Facciamo una cosa: io abbraccio le
ragazze e tu i ragazzi".
"Alcuni professionisti della politica hanno ritenuto di voler conservare le loro
formazioni, ma il Pdl esisterà sempre", ha aggiunto.
E' forma, rilassato e colloquiale, in premier, a suo agio davanti alla platea dei giovani del Pdl, pronto alle battute e alle barzellette e usa toni pacati, quando si dice convinto che il governo andrà avanti e che sui cinque punti programmatici che in Aula saranno votati "da una grande maggioranza" e quanto alle elezioni anticipate dice con sicurezza: "Si voterà fra tre anni". Cita una sola volta Fini e la platea rumoreggia...
Finiani e impegni con gli elettori "Dobbiamo andare avanti e farlo con grande determinazione. Per dirlo chiaro, non credo che i parlamentari che abbiano aderito alla nuova formazione che fa capo a Fini vogliano venir meno all’impegno preso con gli elettori. Ciascuno di loro sarà leale anche al simbolo del Pdl su cui è scritto il nome di Silvio Berlusconi".
La questione centristi Nel centro "molti dei loro eletti" potrebbero "votare in dissenso con il loro leader" e "non far mancare loro appoggio al nostro governo". I deputati che hanno aderito al gruppo di Futuro e libertà hanno preso "una decisione per un verso apprezzabile nei confronti di chi li ha indicati nel Pdl. Hanno pagato il prezzo della riconoscenza, ma ho detto anche che saranno leali nei confronti degli elettori che li hanno eletti, del Pdl, del presidente del Consiglio".
Il centro non può scegliere "Ci sono situazioni nel centro dello schieramento in evoluzione". "Non credo che alcun partiti possano
continuare a non scegliere" o "a mettersi in una altra formazione che non avrebbe alcuna possibilità" di concorrere alla
giuda del Paese.
Sulla questione dei centristi il premier ha poi precisato con una nota. "Il mio discorso sui centristi non riguardava in modo specifico l'onorevole Casini e l'Udc, ma si riferiva in generale alla posizione centrista in quanto tale. A mio avviso il bipolarismo rimane valido, e di fronte all'alternativa tra il Popolo della Libertà e la sinistra, la grande maggioranza degli elettori centristi si schiererà con il centro-destra, anche sei i loro leader faranno una scelta diversa. E' stato un discorso rivolto al futuro in caso di elezioni, non al presente".
Lega alleato solido "La Lega è un alleato solido e affidabile" e con loro "siamo oltri il 50%" e i "sondaggi mi vedono oltre il 60% di apprezzamento", ha aggiunto il presidente del Consiglio.
Elezioni fra tre anni "Andremo alle elezioni tra tre anni. Abbiamo una maggioranza per governare e non possiamo andare alle elezioni perchè in questa situazione non è possibile farlo ed un terzo degli italiani ci direbbe che non siamo stati capaci a mantenere la maggioranza che avevamo".
Grande maggioranza sui 5 punti "Andrò in parlamento per verificare se ci sarà la maggioranza sui 5 punti. Non solo ci sarà maggioranza, ma ci sarà una grande maggioranza".
Non c'è un Pdl padronale "Una concezione padronale nel partito? È vero esattamente l’opposto", spiega il Cav, rigettando la tesi secondo cui nel partito non ci sia la possibilità di dissentire. "Il dissenso deve essere positivo, costruttivo. Non deve diventare quotidiano attacco all’immagine del governo, della maggioranza, del primo ministro". I distinguo dei finiani equivalevano a "pretesti per rivolgere una critica all’esterno".
Finiani non espulsi ma deferiti "Questa situazione non poteva andare avanti, nei sondaggi è venuto fuori che ci si domandava mai come il partito tollerasse che questo avvenisse ancora", osserva il presidente del Consiglio. "Non abbiamo espulso nessuno dal partito, abbiamo solo deferito tre persone al comitato dei probiviri". E ancora: "Il logoramento aveva portato una perdita di appeal al nostro partito che aveva perso cinque punti di gradimento".
"Forza Italia. No a nostalgia..." "Quando ieri ho detto nella telefonata a Gubbio 'Forza Italia' non intendevo il partito ma il Paese. Non c’e nessuna nostalgia anche perchè molti dei valori di An sono quelli del Pdl così come i giovani di Alleanza Nazionale si trovano bene con quelli che provengono da Forza Italia... non so quanti fidanzamenti ci siano, ma si trovano bene insieme".
L'Italia e la Libia "Ho ritenuto giusto chiudere questa questione morale e ho chiesto perdono per quello che hanno fatto i nostri predecessori e quindi sono potuto arrivare a trasformare il 30 di agosto da festa della vendetta nella festa dell’amicizia", ha poi detto Berlusconi risponendo alla domanda di un giovane. "I Paesi europei hanno ritenuto di potere sottomettere paesi africani e loro popolazioni, anche l’Italia da buona ultima in Libia. Per sottometterle sono state commesse molte cose che io non conoscevo che ho potuto conoscere con fotografie e racconti dei protagonisti". "Io sono l’unico occidentale che può prendere la parola al summit della Lega Araba. L’unica cosa che abbiamo fatto è stata accogliere la delegazione di Gheddafi allo Stadio dei carabinieri dove è stata fatta una manifestazione mandata in onda anche dalla televisione libica. Le critiche più dure ci sono venute da chi osanna l’Unione sovietica e prendeva anche dei soldi, da chi osanna le dittature comuniste, anche sanguinose dove ci sono gli stati di polizia. E quindi io dico da che pulpito viene la predica".
Questione morale "I giornali della sinistra hanno parlato di una nuova tangentopoli. Voglio dire che nel nostro partito non ci sono mascalzoni. Li abbiamo tutti individuati ed espulsi". "Candidati incadidabili? Sono assolutamente d’accordo ma con una precisazione e cioè che il giudizio non lo dia una certa magistratura, ma un organo interno al nostro partito", ha aggiunto il premier rispondendo al ministro Giorgia Meloni che gli chiede se non sia il caso di inserire le norma dell’incandidabilità per chi ha avuto problemi con la giustizia.
Quoziente familiare Berlusconi lancia un nuovo messaggio ai centristi sul tema sensibile del quoziente familiare. "E' nel nostro programma, per le famiglie abbiamo fatto tante altre cose, ma il quoziente è qualcosa che dobbiamo raggiungere perché è un fatto di giustizia. Ma non bisogna dimenticarsi di imprese e piccole imprese - ha aggiunto - con la diminuzione dell’Irap. Questo può essere fatto con la riforma tributaria che va di pari passo con il federalismo fiscale". Berlusconi ha ribadito che è intenzione del governo "ridurre la pressione fiscale per le famiglie e le imprese".
Mafia "Vogliamo passare alla storia che ha definitivamente sconfitto la mafia e la criminalità organizzata. Abbiamo ottenuto risultati mai ottenuti dai governi precedenti". Quello della lotta alla criminalità organixzzata è un punto fermo dell'azione di governo, e il premier lo ribadisce, anche perché in fatti sono dalla sua parte. "Ci siamo dati come traguardo quello di riuscire in 5 anni a dare un colpo definitivo alle organizzazioni criminali", e cita i "sequestri per quasi 15 miliardi di beni" alla criminalità organizzata, "il codice con le norme antimafia", "il cdm a Reggio Calabria", "il carcere duro".
Barzelletta su Hitler "So già che sarò criticatissimo per questo, ma ve la devo raccontare...". Berlusconi, esordisce così sul palco di Atreju, prima di raccontare una barzelletta su Hitler. "Hitler è ancora vivo e i suoi lo vanno a cercare - racconta Berlusconi - lo implorano di tornare al potere e insistono affinchè riprenda la guida del paese. Lui all’inizio dice di no, ma i suoi insistono. Alla fine - continua Berlusconi - Hitler decide di tornare e risponde: sì ma a una condizione: la prossima volta vi voglio cattivi...". Il premier è anche tornato sulla battuta fatta qualche tempo fa quando invitò una giovane disoccupata a sposare un uomo ricco. Dopo aver ripetuto la battuta, ha aggiunto: "Tra quelli ricchi da sposare ci sono certamente io per quattro motivi: prima di tutto perchè sono simpatico, e perchè ho un pò di grana, il terzo motivo è che la leggenda dice che ci so fare e infine perchè le ragazze pensano: è vecchio e ricco tra un pò muore, quindi erediterò tutto".
Gioco della torre "Le domande le fate voi o le posso fare anche io? Io sono salito sulla torre ma sono inadatto a farlo perché non butto giù nessuno...". Scherza il premier sottoponendosi sorridendo al gioco della torre. E rivolto alla ragazza dice: "Posso fare una domanda anche io? Qual'è il tuo numero di telefono?...". Poi alla prima domanda (butterebbe giù il Duomo o il Colosseo?), risponde ricordando il patrimonio italiano: "Siamo orgogliosi del Colosseo, veniamo da una storia antica e siamo i primi per i beni artistici".
In barca con D'Alema o a Montecarlo? Altra domanda , altra risposta dalla torre. "Pensavo di avervi divertito, vedo che mi volete male...
Io e Gianni Letta abbiamo lavorato tutto agosto ecco perchè presenterò al prossimo Cdm una proposta per cambiare il nome da Palazzo Chigi a Palazzo Letta". Risposta a chi gli chiede se l’anno prossimo preferirebbe fare le vacanze in barca con d’Alema o in una villa a Montecarlo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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