Tokyo - "Non credo che sia qualcosa a cui dare tutta questa importanza" ed in ogni caso c'é qualcuno che "soffia sul fuoco". Questa è l'opinione del premier Silvio Berlusconi sull'intera vicenda delle intercettazioni. Il premier ha brevemente parlato con i giornalisti a Tokyo, dove si trova in visita privata in vista del G8, durante una passeggiata. "Non credo che questo sia il problema dei problemi, è l'informazione che si è comportata in questo modo", ha aggiunto. "Noi continuiamo a lavorare e io sono sempre stato tranquillo, sono altri che hanno soffiato sul fuoco...".
L'opposizione "é ormai su una linea giustizialista e la lasciamo lì", ha poi ribadito il premier. "Sono tornati indietro di molti anni", ha aggiunto. "Sono tornati a dieci anni fa?", gli hanno chiesto i giornalisti. "No, ancora più indietro", ha replicato Berlusconi.
Tassi, d'accordo con la Bce "In questo momento la cosa più importante è combattere l'inflazione e questa politica della Bce, al momento, la trovo giusta" ha spiegato a commentato l'ultimo rialzo dei tassi di un quarto di punto deciso dalla Bce.
Benzina, sì alla detassazione degli aumenti Il presidente del Consiglio ha poi detto di essere d'accordo all'ipotesi di tagliare le imposte agli aumenti della benzina. "Ne avevamo già parlato ed io sono d'accordo che ci siano; sono stato io - ha precisato - che avevo avanzato la proposto".
Il problema è il caro petrolio "Al G8 parleremo soprattutto dell' aumento del prezzo del petrolio" e del fatto che oggi "la cosa più importante è combattere la speculazione", ha sottolineato ancora il Cavaliere. Nel rilevare che uno dei temi fondamentali del momento, che verrà affrontato nel corso del vertice degli otto 'grandi', è quello dell'aumento dei prezzi, il premier ha osservato che per combattere un fenomeno mondiale come quello delle speculazioni serve ormai una sorta di "cooperazione tra le democrazie".
Il premier passeggia a Tokyo: bella città... Una bella città, efficiente e pulita. Silvio Berlusconi non nasconde la sua ammirazione per Tokyo, in occasione della sua prima visita nella capitale del Giappone, che si trasforma a tratti in bagno di folla per le vie di Ginza, il salotto buono della città, illuminato dalle luci colorate dei grandi e raffinati negozi del fashion internazionale, a cominciare dai grandi marchi italiani.
Visita alle griffe del made in Italy La tappa d'obbligo è già nel negozio di dieci piani di Armani, dove il premier guarda con scrupolo ogni singolo livello e settore, concentrandosi su un set da tavola prima di arrampicarsi fino al roof, nell'avveniristico ristorante, e fare i complimenti al cuoco per la "bellissima cucina". E poi un' occhiata dall'esterno del negozio di Hermes, di Renzo Piano, mentre domani dovrebbe essere la volta di Prada, il palazzo di cristallo di Aoyama disegnato dallo studio Herzog & de Meuron, tappa d'obbligo per chi visita la capitale nipponica.
Foto e strette di mano Foto, tante foto (anche con turisti americani), numerosi saluti (incluso un 'buongiorno', detto da alcuni giapponesi con perfetto accetto italiano, unito ad altre parole, sempre in italiano), strette di mano e sorrisi. E la visita a Mitsukoshi, il grande magazzino di Nihonbashi. "Sì è la mia prima volta - ammette il premier durante un breve incontro con i giornalisti -. Era diventato il mio chiodo fisso vederla", aggiunge. Ecco allora che la scoperta avviene passo dopo passo, in una città la cui organizzazione pressoché perfetta consente di regolare con ordine un'area metropolitana che ospita quasi 30 milioni di abitanti. E dove le innovazioni architettoniche si moltiplicano, come per il Tokyo International Forum, la superficie espositiva - con tanto di auditorium da 5mila posti - fatta d'acciaio e vetro, disegnata dall'uruguaiano Rafael Vinoly, e che appare come una nave rovesciata. "E' impressionante", commenta il presidente del consiglio. "Avete visto che bella città e la pulizia - dice in un altro breve incontro con i giornalisti -. E poi, tra l'altro, il Pil pro-capite è ben più alto del nostro".
L'incontro con Koizumi La tappa di Tokyo, quasi di decompressione prima di riprendere l'aereo per trasferirsi domani ad Hokkaido in vista del summit G8 che prende il via lunedì, comincia nel primissimo pomeriggio con l'arrivo all'Hotel Imperial, nel centro della città, dove poco dopo vede l'ex premier giapponese Junichiro Koizumi. "Ha accettato di collaborare all'Università liberale anche perché si trova a mezz'ora dalla Scala di Milano che lui ama moltissimo", racconta in seguito sul colloquio tra due amici di un'ora e mezza. "Sono contento della sua risposta - aggiunge, in merito al suo progetto di scuola di formazione di Lesmo - perché Koizumi è ancora il politico più importante per il Giappone ed è il regista del suo partito, il partito liberaldemocratico". Il tempo a disposizione non è molto. Berlusconi, in giacca, camicia e pantaloni blu scuro (senza cravatta, secondo il 'cool biz', lanciato pochi anni fa proprio dal suo caro amico Koizumi) si ferma nella sede di Tokyo di Cova, la famosa e storica pasticceria milanese di via Montenapoleone. C'é anche una sosta a Kyukyodo, negozio tipico giapponese di carta, incenso e profumi dove il premier fa alcuni piccoli acquisti.
E, a poche centinaia di metri dal cuore di Ginza, fa un salto a BicCamera, la mecca degli appassionati di elettronica, dove si può trovare di tutto nei dieci piani espositivi. Infine, il rientro in albergo per la cena, "soddisfatto" della piacevole "sorpresa Tokyo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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