Roma - Un «segnale sul fronte fiscale» per «le famiglie più numerose, quelle con nuovi nati e le più disagiate». Il concetto Silvio Berlusconi l’ha ripetuto più d’una volta nelle ultime 48 ore e certamente è stato uno degli argomenti affrontati nel pranzo ad Arcore con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Il quale, assicura chi l’ha sentito, continua a ribadire che la bussola della politica economica del governo deve restare il rigore perché anche se la fase più nera della crisi sembra essere alle spalle «non si può abbassare la guardia proprio ora». I conti, insomma, «consentono margini di azione non molto ampi» ma Berlusconi è convinto sia arrivato il momento di mettere in cantiere qualche intervento fiscale a favore delle famiglie - sono allo studio diverse forme di detrazioni - così da «agganciare al più presto i segnali di ripresa». Altro tema del pranzo l’annunciata riforma fiscale che il premier vuole mettere sul tavolo al più presto anche perché si tratta di un processo che richiederà anni.
Interventi, quelli a favore delle famiglie più disagiate, che il premier si augura possano arrivare già prima della tornata elettorale di fine marzo. Magari inserendo qualche misura già nel decreto di fine gennaio per il rifinanziamento degli incentivi al consumo. Berlusconi, infatti, vuole condurre la campagna elettorale in prima persona, battendo su quanto fatto dal governo fino a oggi e sulle riforme già in cantiere. Per questo il Cavaliere si è fatto consegnare dai ministri che ha incontrato tra ieri e oggi (tra gli altri, Franco Frattini e Mariastella Gelmini) un dettagliato report sull’attività dei loro dicasteri.
E sempre in quest’ottica ha assicurato al leghista Roberto Cota che andrà più d’una volta in Piemonte a sostenere la sua corsa alla presidenza della Regione. Insomma, un Berlusconi deciso a coniugare l’attività di governo con la campagna elettorale, tanto che per lunedì ha in programma a Palazzo Grazioli un vertice con Umberto Bossi e i colonnelli leghisti proprio per fare il punto.
Il Cavaliere, però, lavora anche all’agenda internazionale che ieri è stata al centro dell’incontro con il ministro degli Esteri. Tra i punti in discussione la crisi in Afghanistan, visto che il 25 gennaio Frattini sarà a Washington per un bilaterale con Hillary Clinton. Sul tavolo anche la visita a Tel Aviv e Gerusalemme per il primo vertice Italia-Israele in programma a inizio febbraio. La visita, infatti, potrebbe comprendere un faccia a faccia anche con il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Mahmud Abbas che attraverso la Farnesina sta sollecitando l’incontro.
Ma tra gli appuntamenti in agenda c’è anche un incontro con il presidente brasiliano Inacio Lula. Berlusconi, infatti, potrebbe volare in Brasile a brevissimo dopo che la visita era stata ventilata alcuni mesi fa e poi rinviata in concomitanza con la querelle politico-diplomatica su Cesare Battisti. Il faccia a faccia, in verità, non è ancora confermato anche se le diplomazie sono molto avanti nei contatti, tanto che la presidenza brasiliana ha già comunicato le date in cui Lula sarebbe disponibile: la prima settimana di febbraio oppure verso il 10, anche perché dal 12 al 16 a Rio è in programma il carnevale.
Una visita che avrà un forte carattere imprenditoriale ma che, fosse confermata, andrebbe a cadere a poche settimane dall’attesa decisione di Lula sulla vicenda Battisti dopo che lo scorso 18 novembre la Corte costituzionale brasiliana ha considerato illegittimo il suo status di rifugiato politico.
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