Roma - Esulta Silvio Berlusconi, e non potrebbe essere diversamente, che per tre volte in tre settimane era sceso in Abruzzo a sostenere di persona la vittoria di Gianni Chiodi e a denunciare la "questione morale" nel Pd. Il candidato Pdl è nettamente in testa - con il 49,9% contro il 42% del deputato Idv e candidato di centrosinistra Carlo Costantini - in una consultazione che il premier ha sempre definito un "laboratorio" importantissimo su scala nazionale. Il Cavaliere rivendica la "vittoria del buongoverno" e la sconfitta di un Pd "troppo schiacciato" sull'Idv di Antonio Di Pietro, mentre sottolinea la coesione della maggioranza che ha già vinto alle elezioni di aprile.
La vittoria ormai certa, dopo le dimissioni di Ottaviano Del Turco per lo scandalo sanità, per il Pdl è anche un test positivo per il governo, oltre a mostrare "l'ennesimo fallimento politico e morale" del centrosinistra, al quale si chiede di "non coprire la sconfitta con la foglia di fico" di un astensionismo record (affluenza alle urne crollata al 52,99%, rispetto alla partecipazione del 68,6% del 2005). Dati che Walter Veltroni, leader del Pd, giudica "impressionanti". "Questo vuol dire che c'é malessere, c'é critica anche nei nostri confronti - fa autocritica il segretario del Pd sempre più in crisi -. Noi dobbiamo saper fare di più per la moralizzazione della vita pubblica. Dobbiamo saper essere severi con noi stessi per poter essere severi con gli altri".
Rissa nel centrosinistra Intanto, il centrosinistra, ad urne appena chiuse, avvia una rissosa riflessione sulle cause della sconfitta e sui costi dell'alleanza Pd-Idv. Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei Valori, non intende portare da solo la croce. "L'Idv ha quintuplicato i suoi voti - rivendica -. ha vinto l'astensionismo e sono stati puniti i partiti che non sono né carne né pesce, che fanno riunioni, dicono 'ma anche' e non si decidono", sottolinea affondando duro proprio contro Veltroni.
Il Pd recrimina e accusa veltroni e i suoi invece contestano a Costantini di aver preso "meno voti dei partiti che lo sostengono" e si rammarica di non aver chiuso l'alleanza con l'Udc "che avrebbe portato il centrosinistra alla vittoria", mentre vede come "necessaria" una riflessione sulla scarsa partecipazione al voto. Anche per Pier Ferdinando Casini l'astensionismo è "un campanello d'allarme molto pericoloso" ed una bocciatura del bipolarismo italiano. "In Abruzzo Berlusconi non ci ha voluto. La vittoria del Pdl era scontata, ma l'Udc, nonostante ci abbiano scippato molti dirigenti, ha tenuto, confermando il dato nazionale".
Il Pdl : da Veltroni scuse patetiche Il centrodestra vanta la netta affermazione e, con il capogruppo al Senato Maurizio Gasparri, analizza la vittoria senza sconti agli avversari politici: "Inutile che Veltroni accampi scuse patetiche parlando di astensionismo. Prenda atto che è un autentico fallimento e che la questione morale sta facendo sprofondare il suo partito. Le elezioni in Abruzzo sono lo specchio di questa situazione". E Italo Bocchino, vicepresidente dei deputati Pdl, parla di una "tendenza suicida del partito democratico, che avendo consegnato la guida e la linea dell'opposizione a Di Pietro rischia di crollare irrimediabilmente nei consensi".
Ma soprattutto, la maggioranza si compiace, con il vicepresidente dei senatori Pdl Gaetano Quagliariello, perché "con Chiodi è stato premiato il Pdl" e confermata la scelta della maggioranza di andare verso il soggetto politico unitario che vedrà la luce nel congresso di metà marzo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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