da Roma
Alla fine un contratto Silvio Berlusconi l’ha firmato. Non in pompa magna, come avvenne nel 2001 quando si fece immortalare seduto sulla scrivania negli studi di Porta a Porta, ma in forma assolutamente riservata. E non con tutti gli italiani, ma solo con i ragazzi. Sette punti, nei quali il Cavaliere si impegna a promuovere e sostenere leggi a favore della famiglia e dei più giovani.
L’idea è di Cino Tortorella, il «Zurlì mago del giovedì» che cinquantuno anni fa diede vita allo Zecchino d’oro e che oggi è ambasciatore per la difesa dei diritti dei bambini per l’Associazione nazionale delle famiglie numerose. È lui che si è fatto carico di «tradurre in politichese» quanto deciso dai ragazzi e dalle famiglie dell’Anfn durante più d’una riunione. Un vero e proprio «Contratto con i ragazzi italiani», come recita il documento, seguito da sette «mi impegno». E visto che in campagna elettorale si è «parlato di tutto tranne che dei ragazzi», il 27 marzo scorso Tortorella ha deciso di inviarlo a tutti i candidati premier. Con una premessa per molti sensi scoraggiante. L’Anfn - che riunisce le famiglie con almeno quattro figli, quelle, si legge sul sito dell’associazione, che «moltiplicano seggiolini per auto, letti a castello, tricicli e biciclette e tasse scolastiche» - ammette infatti che «la colpa di questa dimenticanza» non è solo dei politici «ma anche degli elettori» visto che «tutti i sondaggi dimostrano che per la maggior parte dei grandi i problemi che ci riguardano non sono una priorità». Così, i ragazzi hanno deciso di difendersi «da soli».
All’appello dell’Anfn hanno risposto solo in due: Pier Ferdinando Casini e, il 7 aprile, Silvio Berlusconi. D’altra parte, molti dei «mi impegno» del «Contratto con i ragazzi italiani» erano già parte integrante del programma presentato dal Pdl. Al primo punto, infatti, c’è la promozione di «leggi per aiutare i genitori meno abbienti che non fanno figli perché costano troppo», mentre al secondo l’introduzione di «un sistema fiscale che a parità di reddito percepito tenga conto del numero dei componenti il nucleo familiare per determinare il reddito imponibile». Insomma, per usare le parole del Cavaliere, bonus bebè e quoziente familiare, questioni su cui il leader del Pdl ha insistito molto durante la campagna elettorale. Come pure sulla scuola visto che l’Anfn chiede che sia «potenziata l’offerta pubblica» ma pure che «sorgano molte scuole private di qualità» così che «la competizione pubblico-privato modifichi le regole che oggi condizionano negativamente la politica dell’istruzione». Al quarto punto, invece, l’impegno a «fare inserire nei piani urbanistici e in particolare nella ristrutturazione delle periferie spazi adeguati per il tempo libero dei bambini». Sul fronte scolastico anche l’impegno successivo, perché si chiede la reintroduzione di «visite obbligatorie e periodiche che permettano ai genitori di affrontare il problema dell’obesità infantile». «Siamo al primo posto in Europa - spiega Tortorella - con un ragazzo obeso su quattro al Nord e uno su tre al Sud». Infine, il sesto e settimo punto: sui pericoli che derivano da alcune trasmissioni tv («le sanzioni vanno aggravate») e sulla pedofilia («maggior certezza della pena» perché in Italia «è considerata alla stregua di uno scippo»).
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