Roma - Il progetto sarebbe in cantiere da circa un anno. La sede sarebbe già stata individuata: una prestigiosa villa in Lombardia. Così come sarebbe già stato scelto il responsabile del progetto e il possibile «rettore»: Angelo Maria Petroni, direttore della Scuola superiore della pubblica amministrazione e consigliere di amministrazione della Rai.
L’ultima idea di Silvio Berlusconi si chiama «università del pensiero liberale». Un ateneo ad hoc con cui scardinare il «monopolio della sinistra» in campo culturale e accademico e formare la «futura classe dirigente moderata», aiutando il centrodestra a penetrare nella società, facendo rete dei propri strumenti e arcipelago delle proprie isole sparse. Un sogno che il presidente di Forza Italia ha sempre avuto nella testa e ora potrebbe iniziare a prendere forma, uscendo dalla stadio embrionale.
Il leader di Forza Italia, rientrato da alcuni giorni in Italia dopo l’intervento a Cleveland, sta trascorrendo questi giorni di festività a Milano, accanto ai suoi familiari. L’ex premier non ha ancora ripreso a pieno ritmo l’attività lavorativa. Ma Don Gelmini - amico di vecchia data del Cavaliere - dopo averlo sentito per telefono ha detto che «sta bene ed è molto, molto combattivo». In effetti, anche in questi giorni di riposo ai tanti che lo hanno chiamato per gli auguri Berlusconi è sembrato molto determinato, soprattutto su quella che considera la sfida dei prossimi mesi: il partito unico dei moderati. Un obiettivo a cui si affianca un altro progetto: la fondazione di una «università del pensiero liberale». L’idea era stata anticipata alcune settimane fa nel corso di una riunione con i coordinatori regionali. Ma ora sarebbe partito l’input definitivo per passare alla fase operativa del progetto.
«Non possiamo lasciare la cultura nelle mani della sinistra» è stato il ragionamento che Berlusconi ha fatto in queste ore con alcuni interlocutori. «Il partito dei moderati sarà il mio lascito - ha aggiunto - e l’università costituirà la base della futura classe dirigente del centrodestra». Il successo della manifestazione organizzata dal centrodestra a dicembre ha rafforzato nel Cavaliere la convinzione che si debba «rilanciare la cultura di centrodestra, soprattutto ora che il popolo di San Giovanni ha dimostrato che Forza Italia è un partito di massa». Come dire che il popolo c’è, ma bisogna fornirgli una guida e una comunità intellettuale di riferimento, sottraendo alla sinistra «il monopolio della cultura».
Il progetto, assicura chi ci sta lavorando, sarebbe in una fase piuttosto avanzata e sarebbero già state individuate alcuni possibili sedi in Lombardia. Secondo qualcuno si starebbero valutando alcune strutture vicine alle due case di Berlusconi di Arcore e Macherio. Nelle intenzioni del leader azzurro, l’università dovrebbe essere strutturata sul modello statunitense. Un vero e proprio campus, dunque, con posti letto per studenti e professori, attrezzature sportive, biblioteche. Un progetto da realizzare in tempi rapidi se è vero che il Cavaliere vorrebbe inaugurare l’ateneo entro un anno, massimo un anno e mezzo.
L’università prenderebbe spunto dall’esperienza di istituti già esistenti come la Luiss o la Bocconi. Un ateneo privato, dunque, ma con un sistema di borse di studio per premiare gli studenti meritevoli che non possono permettersi la retta. Le facoltà sarebbero prevalentemente quattro: economia e commercio, giurisprudenza, scienze politiche e della comunicazione. Berlusconi è intenzionato a dare un’impronta internazionale al nuovo istituto con accordi di collaborazione con università di altri Paesi e con lezioni di personaggi di livello internazionale, come gli ex statisti Bill Clinton e Mikhail Gorbaciov o magnati come Bill Gates. Nessuna indiscrezione sul nome dell’ateneo.
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