Berlusconi incorona Formigoni: «A lui la Lombardia»

Milano«Sono solido, certo e garantito» ripete ormai da tempo Roberto Formigoni a chi gli chiede se sarà ancora lui il candidato presidente della Lombardia nel 2010. Ma nonostante tutto, ha tirato un sospiro di sollievo quando Silvio Berlusconi, dalla Fiera di Milano, si è sbracciato per fargli i complimenti e assicurare a presenti (e soprattutto assenti) che per lui la partita è chiusa. «Bravo Formigoni, sarai un bravo prossimo presidente della Regione Lombardia» le parole di Berlusconi dal palco. «Così dice Berlusconi» è il laconico commento a caldo di Umberto Bossi, rilasciato in un caffè del centro di Milano in cui si intratteneva con il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. La non belligeranza del Senatùr, dopo giorni di rivendicazioni continue sulla Lombardia, sposta l’attenzione della Lega su altri terreni elettorali.
I rapporti tra Berlusconi e Formigoni, in passato non sempre senza malintesi, sono solidi e a tratti affettuosi. Come ricordano nell’entourage del governatore, «Formigoni non ha mai tradito e anzi ha sempre sostenuto il premier in tutte le situazioni, anche quelle che riguardano i suoi rapporti con il mondo cattolico». Più volte Berlusconi ha sottolineato pubblicamente il buongoverno della Lombardia, i rapporti politici interni alla maggioranza sono sereni e la conferma della quarta candidatura di Formigoni arriva senza scossoni né sorprese.
A movimentare la situazione nelle settimane scorse sono state le ambizioni della Lega, il desiderio di Bossi e dei suoi di tenere alta la tensione sulla Lombardia, magari per portare a casa qualche altra Regione come il Veneto o il Piemonte, oltre che per evitare eccessive sintonie tra il Pdl e l’Udc. «La Lega chiede Lombardia, Veneto e Piemonte» aveva acceso la miccia Bossi. E Roberto Maroni aveva addirittura assicurato di essere pronto a candidarsi. In realtà un obiettivo comune del centrodestra, Pdl e Lega insieme, è riuscire a conquistare il maggior numero possibile di governatori, così da ottenere per un suo uomo la presidenza della Conferenza delle Regioni, importante per temi strategici come le riforme e la sanità e al momento in mano al presidente dell’Emilia Romagna, Vasco Errani del Pd.
Nel risiko delle candidature, la Lombardia è il primo punto fermo. L’intesa tra Berlusconi e Formigoni (con l’accordo sostanziale, sia pure mai ufficializzato, di Bossi) era nata oltre un anno fa, all’indomani delle politiche del 2008, quando Formigoni aveva rinunciato alle sue ambizioni di governo per rimanere alla guida della regione di cui è presidente da quindici anni.

Un quarto mandato che gli consentirà di arrivare all’Expo 2015 e di portare a termine infrastrutture e opere avviate da tempo. Nessun segnale di stanchezza dopo tre interi mandati? Lui nega: «Non sono stufo né annoiato, perché faccio un sacco di cose diverse».

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