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Berlusconi: "Italia sputtanata da stampa estera"

Il premier preannuncia "la riforma penale con la separazione delle carriere. Intercettazioni solo per i reati gravi". La Consulta? "Sleale con il parlamento...". "Cercano di fare come nel '94, ma terminerò il mandato". Affondo: "Pd non democratico, il vero leader è l'editore dell'Espresso"

Berlusconi: "Italia sputtanata da stampa estera"

Quelle apparse su giornali italiani e su certa stampa straniera in queste settimane sono "accuse che sputtanano non solo il presidente del Consiglio, ma la democrazia e il nostro Paese, oltre che i nostri prodotti, che invece devono avere un'immagine dell'Italia che deve essere bella forte e pura e non inquinata da tutto ciò che si dice sui giornali in queste settimane". Silvio berlusconi contrattacca ancora, e lo fa in modo diretto e a tutto campo, ribattendo colpo su colpo all'opposizione e alla stampa che l'appoggia, inclusa quella estera che, colpendo in continuazione il premier, in realtà vuol minare la credibilità del sistema-Italia.

Anti-italiani" Il presidente del Consiglio, ha scelto la Festa del Pdl organizzata a Benevento, per il suo affondo contro gli ateggiamenti "anti-italiani". E aggiunge: "Dobbiamo essere sereni perché il governo" sta operando "bene". Stanno cercando di fare ora la stessa cosa, ma state sereni su questo, non accadrà non c'é nessun dubbio; vi do la più ampia garanzia che porteremo a termine mandato che ci è stato affidato dagli italiani". Berlusconi scandisce le parole dopo aver ricordato quanto avvenuto nel '94, quando Berlusconi dovette dimettersi dopo l'avviso di garanzia durante la conferenza dell'Onu sulla criminalità e si andò poi al governo Dini.

De Benedetti Silvio Berlusconi torna ad attaccare Carlo De Benedetti, accusandolo di voler distruggere l'immagine del premier ("character assassination") con l'uso dei suoi giornali e con la causa per il Lodo Mondadori. "L'editore di giornali come Repubblica e l'Espresso ha aperto una campagna di attacco al presidente del Consiglio, magari nella consapevolezza di avere un'azione civile in corso affidata a un giudice di cui se ne sentiranno venir fuori delle belle, e che pensava di indebolire il presidente del Consiglio con una 'character assassination' in pieno svolgimento ancora adesso; con la perdita dell'immagine all'estero attraverso l'imbeccamento di tanti giornali internazionali; con il ritorno ad un possibile coinvolgimento a fatti di mafia di tanti anni fa" e, infine, "con una sentenza che avrebbe dovuto colpire patrimonialmente e quindi farlo fuori, facendo diventare realtà i sogni di D'Alema che, cito fra virgolette, disse che voleva vedere Berlusconi seduto sui graditi di una chiesa a chiedere la carità".

Giustizia, riforma pronta con le separazioni "Non credo che si possa considerare normale che all'istituzione del presidente del Consiglio tutti rivolgano improperi, insulti e infamie" ad un presidente "eletto direttamente da tutti gli italiani" che "quando si rivolge alla magistratura perché gli hanno dato del 'buffone' la magistratura dice che è stata una goliardata", aggiunge il premier sottolineando che occorre "chiarire" il rapporto tra istituzioni e magistrati. "Abbiamo allo studio, ma è pronta, la riforma del processo penale con la separazione" dei pm dai giudici, e questa è una " riforma fondamentale". "In moltissime democrazie non c'é bisogno di questa norma perché in Francia e Inghilterra i pm non sono autonomi e indipendenti nel più alto arbitrio, ma sono sottoposti al ministro della Giustizia e all'esecutivo".

Consulta "Sono stato accusato di una polemica fuori luogo con la Corte Costituzioanle: io credo di non aver detto una parola fuori luogo perché non si può continuare così... Non si può far lavorare il Parlamento per molto tempo e poi intervenire su questa decisione negando se stessi e negando una decisione che la Corte prese quattro anni fa". La Corte Costituzionale ha avuto un "comportamento totalmente sleale nei confronti dell' istituzione parlamentare" e "qualcosa dovremo fare perché non si ritorni alla situazione del '92-'93, perché non si torni ad popolo che non conta niente e a una democrazia che non è più tale, a un Parlamento che non possa legiferare e che sia sottoposto a organismi politici, come la Corte Costituzionale che è organo politico con 11 giudici che sono di sinistra".

Nuove carceri "Mercoledì, con Angelino Alfano, metteremo a punto un piano per realizzare in meno di due anni prigioni civili per 20mila posti" e in questo modo l'Italia "tornerà ad essere uno Stato civile".

Intercettazioni solo per reati gravi "In una democrazia la privacy e la riservatezza sono un bene primario di ogni cittadino, perché "il primo diritto è quello della privatezza e della inviolabilità delle conversazioni e corrispondenza: in Italia questo diritto non è tutelato e posso dire anzi che è quasi calpestato". Ed è per tutelare questo principio che il governo sta lavorando ad una riforma con la quale "permetteremo le intercettazioni soltanto in presenza di reati gravi".

Governabilità "Dobbiamo trovare il modo di riportare il nostro Paese sulla strada di una vera e compiuta democrazia, dando ai cittadini la possibilità di scegliere da chi vogliono essere governati e di dare la possibilità al governo di governare per una intera legislatura".

Pd? Il vero leader è l'editore dell'Espresso "Noi oggi ci troviamo di fronte a un'opposizione che non si sa più cosa sia, di certo non corrisponde al suo nome 'Partito Democratico', sono ancora i comunisti di sempre, non credono nella democrazia e non credono che i cittadini possano indicare coloro che devono governare, pensano che il popolo sia un bue narcotizzato dalle televisioni e che il governo debba essere portato avanti da elite. Un partito che vede come leader outsider l'editore dell'Espresso".

Quoziente familiare Il governo, ha spiegato Berlusconi, introdurrà il "quoziente familiare", in modo che "nel decidere le tasse sia considerato il gravame dei padri di famiglia" e intende farlo con le risorse che si potranno ottenere dalla lotta all'evasione fiscale.

"Dal '93 a oggi di diverso ci siamo noi..." "Venendo qui e leggendo i giornali mi sono chiesto cosa davvero sia cambiato dal 1993" quando "l'intervento della magistratura fece fuori tutti i partiti" e "tutti protagonisti di quei partiti furono costretti a lasciare" la politica e "qualcuno anche l'Italia" e mi sono risposto che "oggi, di diverso, c'é il fatto che abbiamo il consenso del 68% degli italiani e il fatto che abbiamo il Popolo della libertà: insomma di diverso ci siamo noi".

L'Italia generosa e audace "Di fronte a ciò che vediamo sui giornali e a quelli che gridano 'vergogna' e 'assassini'" durante un funerale "c'é la grande consolazione di vedere l'Italia buona, vera, generosa e audace che si manifesta con grande spirito di solidarietà e abnegazione" come quella che hanno mostrato i vigili del fuoco, i volontari e le forze dell'ordine in occasione del terremoto in Abruzzo.

Nucleare ed ecologisti "Dobbiamo dire grazie agli ecologisti ossessivi della sinistra che hanno voluto che si distruggesse qualunque possibilita" per l'Italia di andare avanti con l'energia nucleare.

La contestatrice... Non poteva mancare il contestatore di turno, anzi la contestatrice, che dalla tribuna ha attaccato il premier. "Non seguiamo il cattivo esempio di chi grida: 'Fuori il governo da palazzo Chigi', non rispondiamo, noi siamo liberali", è stata la risposta immediata.

Caruso con i precari... Anche i precari non hanno mancato di farsi sentire, con un corteo di poco più di un centinaio di persone, hanno sfilato a poca distanza dal Palatedeschi.

Il corteo - nel quale c'é anche l'ex deputato del Prc Francesco Caruso, esponente del movimento no global - è stato bloccato da un cordone delle forze dell'ordine.

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