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Per Berlusconi l'aiuto del Pri: "Siamo in 20"

Nucara annuncia che nascerà il nuovo gruppo a sostegno del governo: "Arriviamo a 20 deputati senza iniezioni del Pdl: si tratta di gente che fino ad ora non ha votato la fiducia". La Svp resta fuori dai blocchi. Il premier: "I finiani saranno leali e rispetteranno il programma"

Per Berlusconi l'aiuto del Pri: "Siamo in 20"

Roma - "I numeri ci sono. Arriviamo a 20 deputati senza iniezioni del Pdl: si tratta di gente che fino ad ora non ha votato la fiducia a Berlusconi". Il segretario del Pri Francesco Nucara, dopo l’incontro con Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli annuncia che nascerà il nuovo gruppo a sostegno del governo "o qualche giorno prima o subito dopo il 28 settembre, quando Berlusconi parlerà in Parlamento". Intanto il premier assicura: "La maggioranza resterà quella che gli italiani hanno votato. E su questo sono assolutamente tranquillo". Anche riguardo alla Lega il premier ribadisce l'alleanza: "Con Bossi c’è rapporto solido e amicizia personale vera, basata sulla lealtà reciproca".

L'alleanza coi Repubblicani Dopo l’incontro nella residenza romana del premier, durato circa un’ora, Nucara spiega dunque di essere "più ottimista" di quando è entrato. "Io ero e sono molto cauto su queste cose - afferma il segretario del Pri - non dico gatto se non ce l’ho nel sacco. Ma posso tranquillamente affermare che il nuovo gruppo ci sarà. Arriviamo a 20 senza iniezioni del Pdl. I nomi non li so e se li sapessi non li direi ai giornalisti. Ma è tutta gente che finora non ha votato la fiducia a Berlusconi, eccezion fatta per noi repubblicani". Nucara dice di non sapere se nel gruppo ci saranno esponenti di Futuro e Libertà e sostiene di non aver avuto alcuna promessa da parte del premier. "Che cosa mi ha promesso? Niente - risponde dopo il lungo colloquio con Berlusconi - io sempre votato la fiducia e credo, da buon calabrese, che la gratitudine sia un valore. Se non fosse stato per Berlusconi nel 2001, oggi non sarei segretario del Pri. Sono suo amico da 10 anni, non mi deve promettere nient’altro, perchè gli devo già tutto". Nucara, prima di allontanarsi con la piccola delegazione dei Repubblicani che lo ha accompagnato a Palazzo Grazioli, aggiunge ancora: "Sono fra quei deputati che non si vergognano di appoggiare Berlusconi. Credo sia stato più vergognoso appoggiare Prodi, come qualcuno ha fatto. Abbiamo parlato del nuovo gruppo e dei problemi del Paese e del Mezzogiorno, questioni che gli abbiamo posto e porteremo al nostro congresso".

La Svp resta fuori dai blocchi "La Svp non cambierà la sua linea politica a Roma e resterà anche in futuro fuori dai blocchi", fa sapere il segretario della Suedtiroler Volkspartei Richard Theiner dopo una riunione dell’ufficio di presidenza del partito che si è occupato dell’attuale situazione politica a livello nazionale. "La Svp - sottolinea Theiner - anche in futuro deciderà di volta in volta sulle indicazioni di voto dei suoi parlamentari. Il nostro unico criterio - aggiunge - è quello delle ripercussioni per l’Alto Adige. Sono auspicabili contatti diretti con Roma, indipendentemente da fatto di chi sia al governo", conclude il segretario della Svp. 

La tenuta del governo Berlusconi assicura che non si andrà al voto e spiega che "la maggioranza resterà quella votata dagli italiani: i finini hanno dichiarato a più riprese di volere essere leali con gli italiani e rispettare il programma, e su questo punto sono assolutamente sicuro". In collegamento telefonico il presidente del Consiglio escluda che "si debba andare a votare, la situazione è sotto controllo e siamo sereni: in Parlamento ci sono le condizioni per andare avanti fino al 2013". Berlusconi è "sicuro" che "gli italiani vogliono che andiamo avanti col nostro governo, per continuare a fare le riforme utili all’Italia indicate nel programma".

La riforma sui cinque punti "Già fatte la riforma della scuola, dell’Università, per ridurre la burocrazia, la riforma del processo civile e molte altre - continua il premier - nei prossimi tre anni faremo le altre, quelle dei cinque punti: fisco, federalismo fiscale per combattere l’evasione, giustizia, mezzogiorno sicurezza e immigrazione". Per questo Berlusconi chiederà "la fiducia del Parlamento" sui cinque punti del programma per il prosieguo della legislatura. "Il processo breve non rientrerà nei 5 punti. Non perchè non serva una legge sulla durata ragionevole dei processi. Ma visto che la sinistra sostiene che sia una legge ad personam perchè si potrebbe applicare anche a me, ho chiesto di non includere questa riforma".

La nomina allo sviluppo economico Il presidente del Consiglio assicura, poi, che la nomina del nuovo ministro per lo Sviluppo economico "è questione di poco tempo, ma non posso dire il nome". Tuttavia il premier ribadisce che, "durante il mio interim al ministero, non c’è stato alcun vuoto, ma un pieno di oltre 300 decisioni".

Tra queste anche la cosiddetta legge Berlusconi sulla libertà d’impresa che il premier stesso definisce come "una vera e propria rivoluzione liberale".

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