Berlusconi ricarica il Milan Mezza difesa ko, torna il Papa

«Dimenticare Madrid». Massimiliano Allegri batte e ribatte sul tasto, quasi consapevole del rischio che corre il suo Milan. Grazie anche al sostegno di Silvio Berlusconi, arrivato nelle ultime ore via telefono. «Come sempre il presidente ci trasmette tranquillità, ci ha detto di continuare a lavorare in questo modo ma non ha fatto alcuna critica», il resoconto fornito ai cronisti. Dimenticare Madrid, allora. Perchè il rischio è concreto. Il rischio cioè di lasciarsi deprimere oltre misura dalla “bambola“ subita al Santiago Bernabeu così da compromettere anche la corsa in campionato dopo aver interrotto bruscamente la marcia in Champions. «Bisogna accettare la lezione di Madrid e lasciarsela alle spalle» è la spiegazione psicologica offerta dal tecnico a tutto il Milan, chiamato questa sera a Napoli a difendere la sua minuscola striscia positiva (tre successi di fila) e la posizione in classifica alle spalle della Lazio.
Dimenticare Madrid non è facile, specie se nel frattempo la difesa rossonera perde i pezzi, uno a uno: dapprima Thiago Silva (stiramento di un legamento della caviglia sinistra, recupero molto più complicato del previsto, secondo l’ultimo aggiornamento arrivederci alla notte del 3 novembre col Real), poi Zambrotta (affaticamento muscolare), quindi Abate all’ultimo giorno di allenamento così da rendere indispensabile il ricorso alla soluzione adottata già a Cesena, con risultati disastrosi. E cioè Bonera terzino con Papastathopoulos centrale per puntellare il plotone infilato allo spiedo dalla velocità di Cristiano Ronaldo. Con una differenza rispetto al viaggio in Romagna dall’esito disastroso: al suo fianco il greco, finito in un tunnel buio, depresso per le critiche ricevute, potrà contare sulla guida spirituale di Nesta, il regista dell’intero reparto.
Dimenticare Madrid tenendo conto della lezione ricevuta in quella occasione. «Sono straconvinto del modulo con due punte e un trequartista» è la fede rivelata da Allegri che nella circostanza può utilizzare un altro infortunio, il ko di Ronaldinho, per rinfrescare l’attacco con l’inserimento di Robinho, uno dei pochi capaci di giocare a sinistra come terzo puntero senza alterare l’equilibrio tattico complessivo della squadra. «Vorrei sempre avere Dinho, quando è in salute rappresenta un valore aggiunto» la frase che dice tutto sul conto del Gaucho, del suo stato di salute e del bivio dinanzi al quale si trovano sia l’interessato che il tecnico livornese. Il Ronaldinho di Madrid è impresentabile, a quel punto, nel ruolo è persino preferibile Seedorf messo in discussione per lo scarso dinamismo mostrato col Real. Perciò è scontato il ritorno a centrocampo di Boateng per reggere all’onda d’urto napoletana costituita oltre che da un centrocampo a quattro teste anche dal trio d’attacco Hamsik, Lavezzi, Cavani, il tesoro a disposizione di Mazzarri.


Per dimenticare davvero Madrid non si può rinunciare a Gattuso, sostituto nel finale della Champions nonostante fosse stato uno dei pochi (con Zambrotta e Amelia) a meritare la sufficienza piena. Ringhio, da diffidato, può anche correre il rischio di saltare la sfida con la Juve.

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