Roma - Ventinove giorni dopo l’aggressione di piazza Duomo, Berlusconi torna a Roma e rientra ufficialmente sulla scena politica con l’intenzione di «chiudere in fretta» i diversi fronti aperti. Un tabellino di marcia, quello messo a punto dal Cavaliere durante la convalescenza, decisamente a tappe forzate per recuperare il tempo perduto durante la pausa natalizia ma anche per non arrivare impreparati all’appuntamento elettorale di fine marzo. Sul tavolo, infatti, ci sono diversi dossier, legati però tra loro a doppio filo: dai provvedimenti sulla giustizia al dialogo con l’opposizione sulle riforme, dai rapporti con Fini all’allargamento della squadra di governo.
E oggi a Palazzo Grazioli si inizierà proprio dal corposo capitolo giustizia. Dove, salvo sorprese, Berlusconi è deciso a lanciare un segnale a Bersani e compagni «alleggerendo» il cosiddetto processo breve. Nel merito delle questioni tecniche si entrerà durante il vertice al Plebiscito con il ministro della Giustizia Alfano, i tre coordinatori del Pdl e i capigruppo. Ma la sostanza politica sta in quello che Bonaiuti definisce un «ammorbidimento»: uno o più emendamenti per evitare qualsiasi disparità di trattamento - per esempio, quella tra recidivi e non recidivi - e far sì che alla fine dell’iter parlamentare il testo non possa essere tacciato di essere una legge ad personam. Un modo per verificare l’effettiva disponibilità del Pd, ma anche una mano tesa al capo dello Stato che dovrà controfirmare il provvedimento. Anche per questa ragione, dunque, l’incontro tra Berlusconi e Napolitano previsto per oggi pomeriggio potrebbe anche slittare a domani. Perché è chiaro che prima di salire al Quirinale il premier deve sostanzialmente chiudere il capitolo giustizia. Nel quale rientra anche il provvedimento sul legittimo impedimento che dovrebbe andare in aula alla Camera il 25 gennaio e avere il nulla osta dell’Udc. Resta sul tavolo anche il lodo Alfano costituzionale, visto che - spiega Bonaiuti - sull’immunità parlamentare «il Pd continua ad avere una posizione poco chiara». Perché «Bersani ci sta provando seriamente» ma «i suoi predecessori, vedi soprattutto Franceschini, continuano a dir di no». All’immunità, però, nel Pdl si guarda comunque con interesse visto che la maggioranza si è già detta disponibile a una convergenza sul testo bipartisan di Franca Chiaromonte (Pd) e Luigi Compagna (Pdl).
Un pacchetto che potrebbe chiudere la quindicennale querelle giudiziaria tra magistratura e Cavaliere, soprattutto se anche Bersani iniziasse a pensare che in questo modo toglierebbe a Di Pietro e all’antiberlusconismo la sua principale arma. E nel quale potrebbe rientrare anche una più complessiva riforma della giustizia, tanto che oggi a Palazzo Grazioli sarà affrontato anche il nodo della separazione delle carriere.
In questa che si annuncia come una settimana decisiva, però, Berlusconi dovrà anche risolvere il problema dei rapporti con Fini. I due dovrebbero incontrarsi nei prossimi giorni, anche se il Cavaliere insiste nel dire che «problemi non ce ne sono». Un modo per alleggerire la tensione in vista di un faccia a faccia che avrà diversi argomenti di discussione, dalla giustizia agli equilibri interni al Pdl passando per l’allargamento della squadra di governo (mercoledì c’è il Consiglio dei ministri) e la legge sulla cittadinanza (ieri Bocchino ha chiesto che venga «rinviata in commissione» alla luce dei fatti Rosarno). Ed è proprio nei confronti del presidente della Camera che ieri, dopo due settimane nelle quali hanno volato soprattutto le «colombe», sono tornati a farsi vedere i cosiddetti «falchi». Per tutto il giorno, infatti, il Predellino.it di Giorgio Stracquadanio ha dedicato l’home page ad affondare colpi su Fini.
Oggi se ne occuperà poco, ma in queste settimane Berlusconi ha lavorato anche sulla campagna elettorale. Che il premier sta pensando di aprire con una sorta di San Giovanni bis, un’enorme manifestazione da oltre un milione di persone che ricalchi quella del 2 dicembre 2006.
Di certo, invece, il Cavaliere sarà in prima linea per i candidati governatori. Al leghista Cota ha già assicurato la sua presenza in Piemonte, mentre ieri è stato Bonaiuti a dare alla Polverini la «disponibilità del presidente» a partecipare a comizi o manifestazioni nel Lazio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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