Berlusconi: «È sempre un grande Milan»

Jacopo Casoni

«È sempre un grande Milan». Il neo-presidente del club di via Turati, Silvio Berlusconi, coccola i rossoneri protagonisti con la maglia della nazionale in terra tedesca e, a fronte degli ultimi sviluppi di calciopoli, guarda al futuro con l’entusiasmo di sempre.
Dopo i gol di Pirlo e Gilardino contro Ghana e Stati Uniti, giovedì è toccato a Inzaghi segnare il 2-0 che ha steso la Repubblica Ceca. Tre partite e tre marcatori milanisti, con ovvia soddisfazione da parte dell’ex premier. La gioia per l’ottimo mondiale dei suoi e per l’ultima prodezza del centravanti rossonero è espressa con grande orgoglio dal presidente, che però confessa di non aver seguito granché questa prima fase del torneo tedesco. «Francamente – ha detto – non ho visto molto. Anche perché come capo dell’opposizione ho molto lavoro da fare. Comunque sono felice di vedere che è sempre un grande Milan».
Ma Berlusconi non si ferma al presente e, dopo aver tranquillizzato i tifosi escludendo che la sua squadra possa uscire penalizzata dai processi sportivi che vanno a cominciare, indica la rotta da seguire per il futuro. Progettare, anche a lunga scadenza, è stato alla base dei tanti successi raccolti dal Milan nell’era Berlusconi e il massimo dirigente rossonero non ha intenzione di cambiare impostazione per gli anni a venire. E così, il rinnovo del contratto di Kakà fino al 2011 e l’acquisto dell’astro nascente del calcio francese, Yoann Gourcuff, vanno letti come segnali chiari dell’intenzione di Berlusconi di tornare a occuparsi in prima persona delle vicende milaniste.
«Gourcuff è un ragazzo prodigio – ha sentenziato il presidente –. Ho un’idea per l’anno prossimo: lui potrebbe giocare dietro le punte e Kakà agire come attaccante, sfruttando le sue doti realizzative». Un nuovo «consiglio» ad Ancelotti, certo, ma soprattutto la voglia di guardare avanti, con fiducia e serenità, galvanizzando la tifoseria. L’entusiasmo di Berlusconi per il nuovo acquisto è grande; d’altronde non ha mai lesinato punture ai propri dirigenti per essersi lasciati sfuggire Zidane e Gourcuff è l’erede designato dell’ex juventino. L’unica pecca, il nome particolarmente ostico da pronunciare e poco accattivante.

«Bisogna trovargli un soprannome decente – ha scherzato il Cavaliere –, magari inventandone uno di stampo brasiliano».
Al Milan è iniziato il Berlusconi-bis, con gli stessi propositi e la medesima passione della prima esperienza. I tifosi si augurano che anche i risultati non siano da meno.

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