Roma - Per Silvio Berlusconi il compleanno numero 73 sarà decisamente sui generis. Niente pranzo nella villa sul Lago Maggiore - dove lo scorso anno festeggiò con tutta la famiglia (assente solo la figlia Eleonora che studia a New York) con tanto di gita in barca e spettacolo di burattini per i più piccoli - ma una più "frugale" giornata a L’Aquila, dove nel pomeriggio il Cavaliere consegnerà i primi 500 appartamenti antisismici in muratura (entro fine anno dovrebbero essere 4.700 quelli completati). E il pranzo di compleanno sarà quello organizzato da Guido Bertolaso nella caserma di Coppito, presenti gli uomini della Protezione civile ma pure molti degli operai che in questi mesi hanno lavorato senza sosta - 15 agosto compreso - alle casette in legno e alle nuove palazzine. «Torta e spumante assicurati», fanno sapere da Coppito, «per brindare ai 73 anni del premier e ai primi cantieri della ricostruzione che chiudono». A sera si dovrebbe bissare con i deputati del Pdl, convocati ieri via sms da Fabrizio Cicchitto e Italo Bocchino: «Cena di gruppo a Villa Aurelia, sarà presente anche il presidente Berlusconi».
Anche per questo, dunque, nel suo consueto lunedì passato ad Arcore il Cavaliere decide di anticipare di 24 ore i festeggiamenti in famiglia. A Villa San Martino, infatti, si presentano per pranzo i figli Marina e Pier Silvio, con tanto di enorme pacco regalo. Auguri e un brindisi pure per Silvio junior, secondogenito di Marina, che compie anche lui gli anni (cinque) il 29 settembre. In serata, prima un aperitivo a Villa Gernetto, l’antico monastero di Lesmo destinato a diventare la sede dell’Università liberale di cui spesso parla il premier, e poi un cena con un gruppo di imprenditori.
Festeggiamenti a parte, restano sul tavolo del premier i soliti dossier delle ultime settimane: il nodo alleanze in vista delle regionali del 2010, i rapporti in via di distensione con Gianfranco Fini e l’ormai imminente decisione della Corte costituzionale sul Lodo Alfano di cui certamente avrà parlato nel pomeriggio, quando ad Arcore si è presentato Niccolò Ghedini, deputato del Pdl e avvocato del premier. La sentenza della Consulta, infatti, è attesa per il 6 ottobre e nell’entourage più stretto del Cavaliere si alternano momenti di ottimismo a momenti di preoccupazione. D’altra parte, spiega un ministro vicino a Berlusconi, «per due terzi la Corte è fatta degli stessi comunisti che hanno già bocciato il Lodo Schifani». La partita, è il ragionamento che fanno a Palazzo Grazioli, è dunque «tutta da giocare». Anche perché è sufficiente una sentenza di accoglimento parziale da parte della Consulta per far ritornare il Lodo Alfano in Parlamento. E a quel punto, è il timore di molti degli uomini vicino al premier, Gianfranco Fini potrebbe far pesare il suo ruolo di presidente della Camera in un senso o nell’altro. E il fatto che proprio il 7 ottobre - giorno in cui potrebbe già arrivare la decisione della Consulta - l’ex leader di An sia in prima fila al battesimo dell’associazione di Luca Cordero di Montezemolo «ItaliaFutura» non fa dormire sonni troppo tranquilli ai teorici delle trame centriste.
Nella giornata ad Arcore Berlusconi affronta anche il capitolo tv. Non tanto per prepararsi al collegamento telefonico di oggi con UnoMattina, quanto per capire quanto e come abbia fatto presa la puntata di Annozero andata in onda qualche giorno fa e considerata dal premier una vera e propria aggressione. La trasmissione, stando almeno ai talking group di Euromedia Research, non avrebbe spostato nulla e gli alti indici di ascolto dipenderebbero soprattutto dalla grande attesa che si era creata sulla prima puntata. Davanti alla tv, insomma, ci sarebbero stati anche molti elettori di centrodestra che «non cambiano idea guardando una trasmissione che reputano faziosa».
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