Roma - Basta gogne, basta «fango», basta con certe «inaccettabili aggressioni mediatiche». La condanna stavolta è bipartisan e comincia da Silvio Berlusconi. «Mi sembra - dice - che questo ulteriore scandalo della cosiddetta Vallettopoli stia imbarbarendo la vita civile». Dopo la figlia Barbara, ora è toccato a Silvio Sircana (nella foto) finire nel frullatore. «Davvero un fenomeno assolutamente deprecabile - insiste il Cavaliere - , tanto più che si tratta di fango non supportato da alcuna prova. Da come si stanno mettendo le cose, proprio le vittime che hanno subìto dei ricatti vengono messe alla berlina e diventano oggetto di aggressioni mediatiche di vario tipo. E questo non è ammissibile». E Piero Fassino vuole «riflettere seriamente sui guasti irreparabili che può provocare un uso nevrotico e fazioso dell’informazione».
Da Berlusconi parole «ineccepibili», commenta Gianfranco Fini: «Se è inaccettabile mettere alla gogna, non solo mediatica, chi non è nemmeno indagato, è addirittura disgustoso gettare nel tritacarne anche le vittime di ricatti e estorsioni». Pier Ferdinando Casini si dichiara «vicino» al portavoce di Palazzo Chigi: «Gli ho telefonato per esprimergli la mia solidarietà ma non l’ho trovato». «Comprensione» pure da parte di Mauro Baccini: «Non siamo più davanti a fughe di notizie, ma a fughe di supposizioni telefoniche». Gianfranco Rotondi esprime «stima per una persona integerrima». Nicolò Ghedini, parla di «linciaggio mediatico indecente». Maurizio Lupi di «voyeurismo». Maurizio Gasparri di «frullatore intollerabile». Chiara Moroni di «caccia alle streghe». Luca Volontè, capogruppo Udc, di «incredibile malcostume» e di «doverosa solidarietà» a Sircana.
Franco Frattini, vicepresidente della Commissione europea, scrive a Clemente Mastella e gli chiede di bloccare «queste violazioni della direttiva Ue sulla protezione della privacy relative con notizie stralciate da verbali di intercettazioni per di più su persone estranee a qualsiasi ipotesi di reato, come il portavoce del presidente del Consiglio».
Anche Marco Follini, una volta tanto è «d’accordo» con Berlusconi. «È vero - conferma - , c’è un sistema che si accanisce sulle vittime, manda assolti i colpevoli e confonde gli uni e gli altri. Ci sarà da riflettere su una politica che, per guadagnare un'oncia di consenso, ha fatto così spesso ricorso alla gogna dei propri avversari». E il Cavaliere «ha ragione» secondo il Prc e pure secondo Giulio Santagata, ministro per l’attuazione del programma: «Sì, ha ragione, stiamo andando verso una barbarie generalizzata, stanno gettando melma nel ventilatore e a chi arriva arriva. Eravamo intervenuti dopo le intercettazioni Telecom, vietandone le pubblicazioni e cercando di rendere più difficili le fughe di notizie dalle procure, ma vedo che non ha avuto l’effetto sperato».
Per Vannino Chiti si è trattato di «un vergognoso attacco». «Quando si usa la stampa - aggiunge Francesco Rutelli - per tentare una lapidazione in pubblico, e lo si fa da parte di chi si riempie la bocca ogni giorno col garantismo, è motivo di profonda tristezza e preoccupazione». E Carlo Leoni, Ds, vicepresidente della Camera, attacca «la diffusione delle intercettazioni». Altri a sinistra preferiscono prendersela con il Giornale. È il caso di Giovanna Melandri, secondo la quale, «il senso del limite è stato superato da un sensazionalismo vigliacco». Di Roberto Cuillo: «Il quotidiano mette dolosamente alla gogna il nome di Sircana per colpire Prodi». Di Roberto Villetti: «È stato sparso discredito sul portavoce del premier». E soprattutto di Renzo Lusetti, che parla di «scandalo inventato»: «Devono essere proprio arrivati alla frutta se, per vendere qualche copia, hanno tirato in ballo una persona per bene come Sircana». E Dorina Bianchi, Margherita, chiede che «Berlusconi faccia seguire alle parole i fatti e intervenga sul Giornale».
Tutti «ipocriti» secondo Francesco Storace. «In quale scuola di giornalismo si insegna a censurare quanto riguarda il portavoce del governo? Il Giornale ha avuto una notizia e l’ha pubblicata.
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