Non se lo ricordava nessuno. Ieri mattina, a Omnibus, su La7, il senatore Franco Debenedetti ha raccontato un episodio del tardo 1994, quando il primo governo Berlusconi tentava di impostare una riforma delle pensioni. Il 14 ottobre erano scesi in piazza tre milioni di scioperanti, il 12 novembre un altro milione e mezzo, l'alleato Bossi voleva riaprire il dialogo coi sindacati, Ccd e An facevano gara ai soliti distinguo: cedimenti che insomma allarmarono Debenedetti, il quale approntò un appello da pubblicare sul Corriere della Sera. «Lo stralcio delle misure di riordino previdenziale, concordato tra governo e sindacato, elimina l'unico intervento strutturale e lungimirante», si leggeva tra l’altro, «Governo e sindacati devono concludere la riforma invece di riprendere la disastrosa politica del rinvio». Eccetera. Sul Corriere l'appello comparve in un rettangolino invisibile.
Chi lo firmò? Lo firmarono Debenedetti più quattro persone: Mario Baldassarri, due anti-berlusconiani di ferro come Franco Modigliani e Paolo Sylos Labini, e infine un altro professore: Debenedetti lo chiamò al telefono mentre stava entrando al cinema con la moglie. Prodi aderì con entusiasmo. È sul Corriere del 4 dicembre 1994.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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