Troppi guadagni per qualcuno e molto poco per altri. La diffusione di Internet, oltre un miliardo di utenti nel mondo che sono praticamente raddoppiati grazie a chi usa il web tramite rete mobile, ha portato un fenomeno curioso. Infatti chi si occupa del servizio, ossia tutte le maggiori società di tlc nel mondo, della diffusione di questo mezzo di ricerca e comunicazione tra le persone non ha tratto certo un grande giovamento economico. Anzi i bilanci delle società di telecomunicazione hanno margini di utili sempre meno interessanti mentre sono cresciuti a dismisura i profitti di società che, senza Internet, neppure esisterebbero.
Lo ha rimarcato ieri Franco Bernabè, amministratore delegato di Telecom Italia. Nel mirino dellad finiscono i grandi big di internet come Apple, Google, e-Bay, Skype e Facebook. «Queste società - ha detto Bernabè- sfruttano commercialmente la rete senza contribuire ai costi rischiando così di compromettere la sostenibilità economica dellattuale modello di business delle tlc». In realtà già l8 ottobre scorso Bernabè si era riunito con altri big del settore a Parigi, cera anche Cesar Alierta di Telefonica, Vittorio Colao di Vodafone oltre a Rene Obermann di Deutsche Telecom e Stephane Richard di France Telecom, per discutere del problema. Quello che i giornali francesi hanno definito il «club dei cinque» ha un obiettivo. Quello di suscitare una certa presa di coscienza da parte dellEuropa ossia di Bruxelles. Infatti solo lUe potrebbe, come ha fatto qualche anno fa con Microsoft quando fu messa sotto accusa per posizione dominante dovuta al suo sistema operativo Windows, mettere qualche bastone tra le ruote ai grandi giganti del web obbligandoli a pagare una specie di pedaggio per transitare sulle reti degli operatori. «Quello che sta avvenendo - ha spiegato Bernabè - è che, dopo aver eliminato, correttamente, il monopolio dalle infrastrutture di trasporto e di accesso, si rischia di creare le condizioni affinchè le posizioni dominanti, costituitesi al di fuori della filiera tlc possano gradualmente estendersi nel segmento degli operatori di rete. Stiamo parlando delle posizioni dominanti dei fornitori di soluzioni, servizi e applicazioni digitali, spesso localizzati oltre oceano, quali Apple con i-Tunes e lapplication store, Google con lonline advertisement ed e-Bay, Skype con il suo Unmanaged Voip (ossia le soluzione per telefonare in rete praticamente gratis) e Facebook con il social networking».
Bernabè contro Facebook: «Usa la rete gratis»
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