Bernabè: «A Telecom non servono né nuovi soci, né altro capitale»

Né nuovi soci e neppure aumento di capitale. È categorico Franco Bernabè amministratore delegato di Telecom Italia che ieri ha presentato i conti trimestrali: «Un aumento di capitale riservato a eventuali nuovi soci non è oggi in agenda» ha spiegato ieri nella conference call con gli analisti finanziari. «Se, poi, c’è chi compra sul mercato - ha aggiunto - chiunque è libero di farlo e certo è il benvenuto. Quanto alla struttura del capitale ci sono rumor che non voglio commentare ma posso ripetere quanto abbiamo detto più volte: non abbiamo bisogno di un aumento di capitale».
Sul fronte del debito, infatti, il gruppo può far valere la sua forte liquidità che a fine settembre ammontava a 5,8 miliardi. Telecom dispone anche di linee di credito di lungo termine non revocabili per 6,5 miliardi. «Nonostante le turbolenze dei mercati grazie alla nostra gestione finanziaria prudente - ha spiegato Bernabè - il costo del debito non è aumentato, ma è rimasto stabile al 5,9%». E dunque nonostante l’alto livello di indebitamento pari a 35,77 miliardi, a fronte di un valore di capitalizzazione in Borsa che è di circa 17 miliardi, l’amministratore delegato di sente tranquillo. Anche perchè il debito è comunque in calo costante: da giugno è stato pari a 1,4 miliardi di euro. Sul fronte dei conti, nonostante la crisi internazionale in atto, il gruppo ha archiviato un buon terzo trimestre, con ricavi e margini in ripresa, confermando i target per fine anno. «Il comparto delle tlc - ha spiegato Bernabè - non ha mostrato particolari segni di sofferenza, e Telecom, anche grazie alle azioni di rilancio che abbiamo messo in atto sin dall’inizio dell’anno, ha potuto chiudere un periodo che ha proseguito la tendenza di miglioramento della dinamica di ricavi e margini avviata nel corso di tutto il 2008».
Il buon risultato è stato supportato dal miglioramento dei conti anche delle controllate in Brasile e in Germania. I ricavi nel terzo trimestre sono ammontati a 7,5 miliardi, in miglioramento sui trimestri precedenti. Anche il margine lordo (ebitda) a 3,087 miliardi è in forte recupero sul secondo trimestre e per la prima volta in aumento rispetto al 2007. L’utile invece come previsto è in calo pari a 1,77 miliardi, in calo del 20,3% rispetto ai primi nove mesi del 2007. In compenso negli ultimi tre mesi è stato pari a 630 milioni di euro ossia migliore rispetto alle previsioni degli analisti. Sull’entità del prossimo dividendo Bernabè ha rimandato invece al cda che il prossimo anno esaminerà il bilancio dell’esercizio 2008. E per il nuovo piano industriale la data resta sempre quella del 2 dicembre prossimo.
Infine, sulla richiesta di aumentare il canone residenziale di 1,26 euro al mese, Bernabè si è detto «fiducioso» di ricevere un responso positivo da parte dell’Agcom. «Il canone - ha spiegato - è fermo dal 2002, l’attuale proposta è fondamentale per il rilancio delle telecomunicazioni in Italia».


E dunque quanto verrà versato a Telecom per la maggiorazione del canone, circa 300 milioni all’anno, potrebbe essere impiegato per gli investimenti nella rete di nuova generazione ad alta velocità. In Borsa il titolo sale ma resta sotto la fatica quota di 1 euro: più 1,4% a 0,97.

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