Dopo giorni difficili sui mercati finanziari per i titoli di Stato italiani, parole di speranza vengono dal presidente della Federal Reserve, ossia la banca centrale degli Stati Uniti. SecondoBenBernanke, infatti, nonsaranno necessari pacchetti di salvataggio per le economie di Italia e Spagna. Il capo della Fed ha sostenuto questa tesi, parlando in una audizione al Senato Usa. «L’Italia-ha detto-ha una posizione fiscale migliore rispetto alla Grecia e anche le banche del paese sono in buona forma».
Certo le preoccupazioni di Bernanke, che con la politica dei tassi di interesse fa dell’America il faro dell’economia mondiale, non sono certo per l’Italia in questo momento. Il presidente della Fed ha ben altri problemi visto che gli Usa si trovano a fronteggiare, a loro volta, seri problemi con il loro debito pubblico esploso a 14.300 miliardi di dollari su cui Democratici e Repubblicani devono trovare un accordo entro il 2 agosto prossimo. «È necessario fare il possibile per evitare il default ha detto Bernanke. Un default degli StatiUniti distruggerebbe la fiducia e causerebbe una nuova crisi e caos. Non aumentare il tetto del debito sarebbe come infliggersi una ferita da soli. Senza contare che il default avrebbe un impatto molto negativo sul mercato del lavoro ». Insomma, la situazione è difficile e Bernanke fa il possibile per avvisare i membri del congresso Usa. «Un mancato aumento del tetto del debito-ha aggiunto-è un’opzione che non consideriamo neppure ».
Il presidente, che aveva ventilato la possibilità di un nuovo stimolo all’economia, pur ribadendo che, se si rendesse necessario, la Federal Reserve potrebbe approntare nuovi stimoli a sostegno dell’economia, ha spiegato che questi aiuti non sono imminenti. «La Fed- ha osservato - non è preparata in questomomentoaprendere iniziative di stimolo per l’economia Usa e di certo non potremmo compensare l’impatto di un default degli Stati Uniti. Stiamo facendo il possibile per sostenere la ripresa, ma non possiamo proporre un nuovo round di allentamento monetario ». Bernanke ha anche spiegato che è il mercato immobiliare l’epicentro dei problemi dell’economia Usa.Sugli Stati Uniti pesa anche la scure delle agenzie di rating. Anche se le trattative a oltranza del presidente Barack Obamahannodatoieriunprimosegnale.RepubblicanieDemocraticiinfattisisonomessi d’accordo per un taglio, che pesa sul welfare e su un inasprimento delle tasse, pari a 1500 miliardi di dollari anche se non c’è ancora l’accordo per alzare il tetto del debito ed evitare il deafult di bilancio. L’urgenza di una intesa è però sempre più pressante tanto che le agenzie di rating sono pronte a tagliare la «tripla A» del Paese.
Gli Usa potrebbero così perdere lo status di Paese con il massimo rating possibile, che dividono con altre 16 nazioni e mantengono dal 1917. Moody’s l’ha già fatto ed è stata la prima delle tre grandi agenzie (le altre due sono Standard & Poor’s e Fitch)a metterlosottorevisione, indicandoilpossibiletaglio. Un fatto già di per sé epocale, dato che l’ultima volta che avvenne fu nel 1995, all’epoca dello scontro tra il presidente Bill Clinton (democratico come Obama) e la Camera a maggioranza repubblicana che aveva portato a una breve paralisi delle attività del governo federale. SecondoMoody’s,inoltre, potrebbe non bastare il raggiungimento di un accordo sull’innalzamento del tetto del debito per eliminare i rischi. L’agenzia osserva che, anche dopo un’intesa,«l’outlook sarebbe molto probabilmente cambiato a negativo, a meno che non ci sia una sostanziale e credibile intesa che comprenda una riduzione a lungo termine del deficit».
Moody’s, infatti, ha già avvertito il Congresso Usa che nei prossimi anni dovrà assolutamente calare il rapporto tra il debito e il prodotto interno lordo(Pil) ora pericolosamente alto, ossia alla pari. Non c’è dubbio comunque che il contagio abbia effetto domino e l’ombra della crisi si allunga su tutti i paesi di Eurolandia.
Il Fondo Monetario Internazionale ha avvertito: per l’economia mondiale«i rischi al ribasso sono aumentati ». La Banca centrale europea ( Bce)dal canto suo ha chiesto una«azione decisa» sulle politiche di bilancio perché «le circostanze sono molto, ma molto difficili ».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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