BERSAGLI DI VETRO La seduzione va in scena

Salerno, Oppini e la Terrinoni al San Babila nella pièce sulla difficoltà di amare

Sergio Rame

È difficile amare. È difficile essere amati. Quasi impossibile è essere felici. Ognuno cerca di fare del proprio meglio, di adottare la migliore strategia di sopravvivenza per non essere sopraffatto dalla solitudine. Perché l’uomo ha bisogno di condividere con qualcuno sogni, progetti, speranze, e cerchiamo la o le persone giuste per farlo. Per qualche ora, per qualche mese, a volte per tutta la vita. Al Teatro San Babila torna Nini Salerno con Bersagli di vetro (atto 2).
Amedeo (interpretato dallo stesso Salerno) è un cinquantenne divorziato che divide la casa con Giulio (Franco Oppini). I due sono amici di mezz’età ma molto diversi. Così, se il primo è un professionista della seduzione e abile pirata dei sentimenti, l’altro è invece un goffo corteggiatore votato agli insuccessi e alle tribolazioni amorose.
L’esasperante situazione vissuta da Amedeo lo spinge a un colpo di follia. Sequestra l’amico e la sua nuova compagna Silvia (Barbara Terrinoni), trentenne delusa dalle innumerevoli infedeltà del marito e decisa a rifarsi una vita. Soltanto loro potranno aiutarlo - con un metodo che lascerà senza parole il pubblico in sala - impartendogli il vademecum della seduzione.
«Tutti e tre i personaggi sembrano dirci che nessuno sa come ci si deve comportare maneggiando le emozioni, che nessuno conosce le regole che si devono seguire quando si ha a che fare con i sentimenti», spiega l’autore della pièce consigliando: «In certe situazioni, è meglio riderci sopra». Ed è così che, nella situazione estrema in cui i tre personaggi verranno a trovarsi, si confessano, duellano ma, soprattutto, giocano a cercare di capire qualcosa in più dell’amore e del rapporto fra i sessi. «Sono buffi, teneri e impacciati», conclude Salerno.
La commedia, diretta da Lorenzo Gioielli, bella e coraggiosa nella sua profonda leggerezza, testimonia una volta di più la necessità della drammaturgia contemporanea, di testi che riescano a cogliere le variazioni dei rapporti umani alla luce delle situazioni che si creano per l’evoluzione della società, l’esigenza di rappresentare un «qui» e «ora» che restituisca allo spettatore la sensazione di assistere a commedie che riguardino direttamente i suoi sentimenti, le sue sensazioni, i problemi con i quali si confronta quotidianamente.
Saranno, infatti, i personaggi ad accompagnare il pubblico nella piacevole avventura - tinteggiata a tratti di noir e di thriller mozzafiato ma a lieto fine - dove la risata liberatoria lascia il posto ad una riflessione molto più profonda sulle umane contraddizioni e sui sentimenti.


«Il nostro tempo è unico - spiega il regista - ed è al centro di un crocevia complesso per quanto riguarda la tecnologia, i rapporti umani, le relazioni, la coscienza tutta nuova di vivere in un ecosistema chiuso e dall’equilibrio delicato, la differenza ormai abissale tra paesi ricchi e paesi poveri, il tutto sostenuto e diffuso dalla più grande e veloce capacità di comunicazione che sia mai apparsa sul pianeta».
Bersagli di vetro (atto 2), Teatro San Babila, ore 21, info 02-76002985, ingresso da 19,50 a 27 euro.

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