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Bersani alla Lega: "Così il federalismo non si fa" Polemica con l'Idv: "No al predellino di sinistra"

Il segretario del Pd difende Fini ("presidente anche di chi non lo votò") e "avverte" Bossi. Poi frena Di Pietro: "Non si può un giorno darsi i calci negli stinchi e il giorno dopo fare il partito unico, i partiti non si fanno col predellino". Replica Donadi (Idv): "Stop alle tattiche, ora nuova opposizione"

Bersani alla Lega: "Così il federalismo non si fa" 
Polemica con l'Idv: "No al predellino di sinistra"

Roma - "Io dico da tempo che bisogna accorciare le distanze tra le forze di opposizione, ma non si può un giorno darsi i calci negli stinchi e il giorno dopo fare il partito unico, i partiti non si fanno col predellino". Lo ha detto il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, replicando a Sky Tg24 a chi gli chiedeva della lettera aperta di Di Pietro sulla necessità di ricostruire una coalizione nel centrosinistra. "Io - ha aggiunto Bersani - voglio lavorare per avvicinare tutte le forze di opposizione. Certamente con Di Pietro ci incontreremo e anche con le altre forze". "Anche la Lega deve sapere che in questo quadro un federalismo vero, serio, non si fa", ha detto chi gli chiedeva che fine faranno a suo avviso il ddl sulle intercettazioni e il federalismo viste le turbolenze nel centrodestra.

Difesa di Fini Poi ha aggiunto: "Gianfranco Fini é presidente anche di chi non lo ha votato", quindi "Berlusconi non si può permettere di dettare il conto anche al presidente della Camera". Per il segretario del Pd nel Pdl "fanno male i conti" chi preferisce le urne al governo di transizione in caso di crisi perché convinto che comunque vincerebbe.

Governo di transizione "La proposta di un governo di transizione, non di un ribaltone, a tempo limitato, per fare una nuova legge elettorale che dia lo scettro ai cittadini e alcune misure per l'economia, è la più sensata". "Il paese può così tirare il fiato e il sistema politico si può dare una regolata per poi fare nuove proposte", ha aggiunto rimarcando l'attuale "micidiale distacco" tra cittadini e istituzioni.

Replica Donadi (Idv): basta tattiche "Al segretario del Pd Bersani diciamo non c'è più il tempo per i ragionamenti che siano esclusivamente tattici e dilatori. Noi ce ne siamo resi conto e abbiamo rivolto al Pd una proposta seria e costruttiva. Dire che non c'è più tempo per le tattiche significa anche che non c'è più tempo per far finta di non capire". Così Massimo Donadi, presidente dei deputati di IDV replica alle parole di Pierluigi Bersani. "La nostra richiesta è inequivocabile ed è quella di dar vita da subito ad una nuova coalizione, non perchè lo chiede Idv ma perchè lo chiede il Paese. La prospettiva di un soggetto politico unico del centrosinistra sta, all'evidenza, in una logica di prospettiva e non è certo il tema di oggi - aggiunge Donadi che continua - se non ci fosse in gioco il futuro del Paese, potremmo anche proseguire così, facendo finta di non capirci. Ma il tempo è finito, la casa comune dei progressisti serve ora e subito". "Per questo, a Bersani, pongo nuovamente la domanda: siamo disponibili, insieme, senza primogeniture, con reciproco rispetto e con tanta buona volontà, a sederci intorno ad un tavolo per costruire la nuova coalizione? Per questo, noi gettiamo il cuore oltre l'ostacolo e nelle parole di Bersani vogliamo comunque vedere la disponibilità ad avviare in tempi brevi un percorso comune. Speriamo che ciò avvenga la prossima settimana perchè a settembre sarebbe già troppo tardi", conclude il presidente dei deputati di Idv.

Capezzone: smarrita la grammatica istituzionale "Il Pd ha smarrito qualunque nozione elementare di grammatica istituzionale". Lo sostiene il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone, secondo cui le affermazioni di Pier Luigi Bersani sul comportamento del presidente della Camera Gianfranco Fini mostrano "il livello di incultura a cui la sinistra italiana è giunta". "Il Pd trova normale - aggiunge - che si usi la poltrona di presidente di una Camera per condurre una battaglia politica, per organizzare una fazione e farsene capo, per condurre una battaglia di opposizione contro la maggioranza, per intervenire ogni giorno in modo divisivo nella polemica tra le forze politiche, addirittura facendosi direttamente fattore di divisione e di scontro".

"In passato ci sono state alcune interpretazioni discutibili della funzione di Presidente della Camera - ricorda ancora Capezzone - ma mai nessuno si era spinto ai livelli raggiunti da Fini in queste settimane e mesi. Sfido chiunque a trovare un italiano disposto a riconoscere a Fini un atteggiamento super partes, come sarebbe necessario per chi deve garantire e tutelare tutti i deputati".

 

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