Cultura e Spettacoli

Bertolino: vi farò ridere col mio villaggio globale

Il popolare comico torna domani sera con «Glob», che ironizza su errori e trucchi della comunicazione

Ferruccio Gattuso

da Milano

Parafrasando Andy Warhol e il democratico «quarto d’ora di celebrità», si può ben dire che, ancora per un po’, un bel blog non si negherà a nessuno. Spazio telematico da cui pontificare la propria verità, più verità delle altre: e se questa non si attiene ai fatti, be’, tanto peggio per i fatti. Ma come se la passa la comunicazione di questi tempi? È il caso di prenderla, sdraiarla su un lettino da psicanalisi, e cavarne fuori tutti i tic? Enrico Bertolino - faccia da bancario e cuore da comico - pensa proprio di sì: ci ha già provato, e con successo, nell’autunno scorso con la sua prima edizione di Glob, l’osceno del villaggio, piccola barchetta lanciata nel mare magnum dei palinsesti televisivi, presto trasformatasi in ardito scafo capace di cavalcare le onde dello share (11 per cento). Ora, il comico milanese (e interista doc) ci riprova con una seconda edizione al via domani su Raitre (ore 23.40): il villaggio globale, complice la tecnologia, si è ulteriormente rimpicciolito e, come vuole l'adagio, se il paese è piccolo la gente mormora.
Lui, Bertolino, sa mormorare sulle corde della comicità come pochi altri, e promette di farlo fino alle porte dell’estate. «Diciamo fino alle porte dei Mondiali - precisa lui - perché a quel punto l’Italia si fermerà». Prima puntata attesa, anche perché il Bertolino - che può vantare un identikit di battutista satirico super partes - si ritrova per le mani un copione da leccarsi i baffi: il risultato delle elezioni politiche appena concluse. Errori e trucchi vincenti di comunicazione finiscono sotto la sua lente di ingrandimento: per capire se e quali abbiano influenzato le sorti elettorali. «Lo studio è ancora un’aula magna, ma la gente sarà collocata più vicina - spiega il comico - Mostrerò video, foto e titoli di giornale su una lavagna-schermo. I cambiamenti dal primo Glob sono pochi, perché la formula funzionava. La materia delle elezioni è ghiotta, e posso dire di essere allenato dal mio attuale spettacolo teatrale Voti a perdere. Pochi giorni fa a Roma è venuto a vedermi Prodi con la moglie. Io, ovvio, non ho cambiato una virgola del testo e lui, benché punzecchiato, rideva. Ora non so se magari lui mi ha marchiato per il futuro...». Elezioni al calor bianco, da smontare con una risata: «La si è buttata sull’emotivo - continua il comico - ma è stato un livore finto, da recita. In America sono più cattivi. Si disfano sul serio le carriere. Noi siamo nella dimensione reality: le prossime elezioni si faranno via sms, con nomination ed espulsioni dalla casa».
Accanto a Enrico Bertolino, Debora Villa (anche lei al bis) difende le tematiche rosa nella recente pugna politica, e Giorgio Ganzerli, volto noto di Mai dire gol e Zelig, sarà il «portatore sano di dubbi» nel mondo dei media. Volti noti di Raitre sono attesi in studio, da Enrico Ghezzi a Michele Serra, oltre a una bellezza trasversale come Federica Fontana.

Infine, la promessa: «A settembre è già prevista la terza edizione di Glob», parola di Bertolino.

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