Politica

Beve e si tuffa sugli scogli, denunciato il barman

La mamma attrice: «Spero che questo serva da monito»

Andrea Acquarone

da Palermo

Un tuffo nel cuore della notte per trovare un po’ di refrigerio. Al corpo, bagnato dal sudore, e forse anche all’anima. Confusa, ubriacata da qualche bicchiere di troppo. Faceva caldo a Panarea sabato notte. Perché no?, un bel bagno con gli amici, al chiar di luna, dopo una serata spesa in una discoteca. C’era tanta gente al «Raja», quasi non si respirava. E in una serata che doveva finire in bellezza, invece, è arrivato il dramma.
Venti amici escono dalla calca, si incamminano allegri lungo la strada che porta fuori dal porticciolo. Non serve il costume per fare un bagno a quest’ora. Ma prima ancora un drink, stavolta in un bar ancora aperto. Il barista glielo serve, anche se non dovrebbe: i ragazzi sembrano già alticci, Maria Teresa poi non ha nemmeno l’età per bere. Maria Teresa di cognome fa Brigliadori, ha quindici anni. Un’adolescente come tante, in vacanza sull’isola dei Vip. Del resto lei, un po’ famosa, almeno di riflesso, lo è.
È bella come lo era sua mamma vent’anni fa, e tuttora lo è, anche se in tv la si vede solo di rado. Eleonora Brigliadori, la «fredda» l’«antipatica», l’«arrivista» come la definivano, maliziosi, i colleghi di un tempo. Lei invece, poco dopo rinunciò a tutto. Alla celebrità, alle copertine, al nome sulle locandine. «Per la famiglia», ripeteva, «per i miei bambini (ne ha tre, ndr)».
Adesso Maria Teresa, la figlia maggiore, è ricoverata in rianimazione all’ospedale «Ascoli» di Palermo. Si è tuffata dal monumento al pescatore, nella zona di Punta Peppe Maria, un costone a tre metri e mezzo dalla superficie del mare. E si è schiantata su uno scoglio. Dieci ore in coma. «Ma ora sta meglio è fuori pericolo - racconta la mamma finalmente sollevata -. Ringrazio tutti per la solidarietà, i medici, il 118 e gli infermieri per la loro professionalità e umanità. Spero che serva da monito alla prudenza».
I medici del poliambulatorio di Panarea avevano riscontrato sulla ragazza un forte trauma cranico e ferite in varie parti del corpo, soprattutto agli arti inferiori. Si è deciso immediatamente di trasferirla in elicottero nel capoluogo siciliano.
Si salverà Maria Teresa. Ma non per questo la vicenda è chiusa. Tutt’altro. I carabinieri della stazione di Lipari (dai quali dipende Panarea), guidati dal maresciallo Francesco Villori, hanno aperto un’inchiesta. Sembra che la ragazzina, e i suoi compagni, avessero bevuto troppo. E la legge è chiara: è vietato servire alcol ai minori di sedici anni o comunque a chiunque appaia alterato. Una informativa è già stata consegnata dai militari alla Procura della Repubblica di Barcellona. E con essa una denuncia al proprietario del bar del porto dove la ragazzina aveva bevuto prima di quel tuffo maledetto. T.A., è accusato di aver venduto a Maria Teresa bevande alcoliche.

I drammi del sabato sera non si consumano solo in auto.

Commenti