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Bianchi e Rosina lanciano il Torino in testa allo sprint salvezza

nostro inviato a Napoli

Un anno esatto. Tanto è trascorso dall’ultima gioia esterna del Toro. L’11 maggio 2008 il gol di Rosina a Livorno sancì la salvezza dei granata, ieri quello su punizione del folletto calabrese al San Paolo - contro un Napoli da «vergogna» nel ritorno - potrebbe essere un viatico per ripetere l’impresa. Intanto ha cancellato, in un momento delicatissimo della stagione, quell’odioso zero nella casella successi esterni (anche le quasi retrocesse Lecce e Reggina hanno fatto meglio) e messo il Toro in pole position negli ultimi 180’ da brividi. Sul campo dove oltre 20 anni fa Camolese evitò la C da calciatore con la Lazio partita dal -9 strascico del calcioscommesse, l’allenatore del Torino sblocca anche il suo digiuno esterno di successi. Grazie a Bianchi e Rosina, in gol insieme, evento accaduto solo una volta in questa stagione (addirittura il 31 agosto 2008 nella prima di campionato con il Lecce) avara di soddisfazioni per i due attaccanti granata. «I ragazzi sono stati bravi perché hanno sofferto quando era il momento – dice il tecnico - poi, cambiando qualcosa nel secondo tempo, abbiamo trovato l’assetto giusto per pareggiare e poi vincere la partita, con grandi parate di Sereni sul finire. Siamo al termine della stagione, si fa fatica e si fanno i conti con la condizione fisica»
E se il Toro, che evidenzia una condizione fisica non ottimale in molti dei suoi elementi, conquista il successo forse al di là dei suoi meriti, da Bologna arriva la risposta felsinea. Sergio Volpi decide al 94’ il drammatico spareggio tra i rossoblu e il Lecce. Volpi ha reagito da campione dopo l’aggressione verbale subita dalla compagna due settimane fa in un supermercato a Casalecchio di Reno che aveva talmente scosso il calciatore del Bologna da non consentirgli di scendere in campo nella delicata partita con la Reggina.
Tutto passato, ora c’è da concentrarsi su una volata che sembra tenere in vita solo Torino e Bologna, con gli emiliani sotto di un punto in classifica ma avanti negli scontri diretti. «Non è arrivato il risultato che ci aspettavamo da Napoli - dice un po’ affranto Di Vaio, capocannoniere della A con 23 centri e che ieri ha toccato quota 100 gol nella massima serie -. Ma chissà, segnare all’ultimo minuto potrebbe essere un segnale importante per le prossime due partite, forse più agevoli di quelle del Toro». Che per ora resta davanti. «Abbiamo messo un altro mattone per la salvezza, ancora due e finiamo la casa...», dice Rosina, eroe di giornata. «Mi aspetto che giochi così bene anche all’Olimpico - sottolinea il patron Urbano Cairo – almeno si rimetterà tutto a posto». Il riferimento, probabilmente, è alle contestazioni subite dal numero dieci granata.
Pochi i tifosi al seguito del Toro, che prima di assistere al match del San Paolo sono stati vittima di un’aggressione da parte di ultras napoletani. «Dedico il mio gol a loro, mi dispiace per quanto accaduto. Non avevo dormito tante notti dopo la rete sbagliata con il Bologna», dirà Rolando Bianchi, al suo ottavo centro stagionale. Ora servirà la mira di ieri in questo finale arroventato: per i granata sfide con le «deluse» Genoa e Roma (all’andata nemmeno un gol all’attivo); per il Bologna incontri con le «tranquille» Chievo e Catania.

E si salvi il migliore.

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