Tra Biasotti e Burlando si riaccende la sfida

Tra Biasotti e Burlando si riaccende la sfida

(...) delle scorse settimane, sembra essere stata mal digerita da tutti, in particolare dal presidente Claudio Burlando che sull’accordo di programma siglato tre anni fa aveva fatto perno per lanciare la sua opera di buon amministratore.
Fuori dal consiglio, in una delle aule di via Fieschi per parlare con lavoratori e cassaintegrati delle acciaierie si sono presentati, oltre al Governatore, anche l’assessore allo sviluppo economico Renzo Guccinelli e i consiglieri Cristina Morelli, Vincenzo Nesci, Romolo Benvenuto per la maggioranza, mentre a rappresentare la minoranza c’erano Sandro Biasotti, Nicola Abbundo e Gianni Plinio. Due i temi caldi: come comportarsi davanti a questo atto di forza di Riva e cosa fare dell’accordo di programma che appare sempre più un pezzo di carta senza valore: «Ci sono in ballo 2.200 posti di lavoro- ha ricordato Burlando- cerchiamo di capire se il piano industriale è ancora valido e se l’azienda è in grado di far rientrare i lavoratori in cassa integrazione nel 2009. Se così fosse ci dobbiamo mettere alle spalle i comportamenti degli ultimi giorni e andare avanti, altrimenti siamo pronti anche ad uno scontro frontale revocando a Riva la concessione di aree e banchine». Sulla questione interviene anche il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani dubbioso sull’atteggiamento dell’industriale: «Un comportamento d’altri tempi che nasconde qualcosa: dobbiamo far venire fuori questo qualcosa».
L’aula è gremita, manca l’aria ma non la tensione, altissima. Soprattutto di chi con le parole delle istituzioni mette in ballo anche il proprio posto di lavoro. A rotazione parlano tutti i politici, dalla Morelli che rivendica con fierezza «se il forno elettrico non verrà fatto è grazie a noi» e si prende una riga di insulti dai lavoratori che le rispondo «è grazie a te se siamo a casa, grazie a una che voleva alimentare il forno con l’olio di palma, così ci abbronzavamo tutti», a Sandro Biasotti che ha alzato il tono della polemica strappando il consenso dei dipendenti: «Riva è sempre riuscito a fare ciò che ha voluto perché le istituzioni si sono presentate divise davanti a lui. Ora la politica faccia un passo indietro si vada al muro contro muro con questo industriale arrogante e utilizziamo i fondi della Società per Cornigliano (che ha ricevuto dal Governo 220 milioni) per pagare i dipendenti licenziati». Il discorso di Biasotti scatena la polemica a distanza con il Governatore che, dopo l’uscita dalla sala del suo predecessore lo attacca mostrando un verbale della Società per Cornigliano che testimonierebbe come Biasotti abbia votato contro allo stanziamento di una somma di 2 milioni che Ilva ha girato alla Società e che sarebbe servita per pagare i dipendenti. «Meno male che ci eravamo detti di non strumentalizzare - ha replicato Biasotti-. Era un punto di un accordo molto più ampio. Ribadisco che i termini finanziari per tentare il tutto per tutto esistono».

Rifondazione tuona contro il riemergere di una cultura delle relazioni sociali da anni ’50, mentre la Lega Nord con Francesco Bruzzone parla di «amministrazioni locali che si sono calate le braghe davanti a Riva». Ora sindacati e istituzioni hanno aperto una nuova prospettiva di confronto. Arrivederci alla prossima puntata.

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