Biasotti: «Sì al faccia a faccia, ma in tv»

(...) ma per la location: «Floris è una persona che stimo - spiega Biasotti- , ma non voglio fare dibattiti in studi o teatri dove c’è caos. La Liguria merita la conoscenza dei problemi, in casi come questi si rischia solo confusione con tifo da stadio da ambo le parti». E così fu nel 2005 quando Biasotti e Burlando si confrontarono a palazzo Ducale tra fischi e applausi a comando da parte delle rispettive «tifoserie» schierate in platea. I confronti ci saranno, nei salotti televisivi delle emittenti locali: due sicuramente, un terzo ancora da organizzare ma probabile.
Il «no» di Biasotti non è stato ingoiato dall’ex ministro dei Trasporti: «Ho accettato subito l’idea perché ritengo il confronto pubblico importante per la democrazia. Mi auguro che ci ripensi». Ma il candidato del centrosinistra è andato anche oltre dicendo che Biasotti rifiuta i confronti: «Le foto pubblicate dai giornali sono tutte di cinque anni fa, non accetta dibattiti, me ne farò una ragione e a Scajola rispondo che i sondaggi li ho e mi confortano».

Il deputato del Pdl per tutta risposta tira dritto senza alimentare lo scontro personale e lancia l’assessore al welfare: «È necessario che la sfera sociale e quella sanitaria instaurino un dialogo proficuo e duraturo - dice Biasotti davanti ai rappresentanti dell’Anci -: ci vuole un unico assessore pur mantenendo due dipartimenti regionali per stato sociale e sanità».

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