La biblioteca che presta lenti, occhiali e computer a chi è quasi cieco

L'«ausilioteca» è da pochi mesi in via Valvassori Peroni, unica in Italia, dispone di 150 strumenti ottici per subvedenti, iniziativa gratuita dell'Ans (associazione subvedenti)

C'è chi vede perfettamente, chi un po' meno, chi è completamente cieco. C'è però una grossa fetta di popolazione che vede malissimo, ha soltanto uno o due decimi, talvolta tre. Handicappato? No, grazie. Ma in difficoltà sì. Perchè in strada non distingue il numero del tram, al supermercato non trova il prezzo della pasta, a scuola non legge come tutti gli altri e a casa si barcamena tra mille difficoltà. I medici li chiamano "subvedenti", la loro poca vista è invece un "residuo visivo". Se nel nostro Paese i ciechi superano i trecentomila, i subvedenti sono un milione e mezzo. Se le associazioni che si occupano dei primi ottengono soldi pubblici, quelle che si occupano dei secondi si muovono nella penombra, si autofinanziano, insomma. Una di queste è l'Ans (associazione nazionale subvedenti) fondata nel 1970 da un gruppo di genitori e dal 2000 presieduta dall'attivissima signora Carla De Benedetti Mondolfo. Da qualche anno l'associazione ha aperto il servizio "Tommaso" e cioè messo a disposizione del Paese 150 strumenti ottici, lenti di ogni foggia, ingranditori fissi o portatili da applicare a tivù, computer, lampade, ossia una "ausilioteca" che da pochi mesi ha trovato sede nella biblioteca comunale di via Valvassori Peroni. "Le persone provano lo strumento che più si adatta al caso loro - spiega uno dei volontari, Gianni Nanino - Possono stare con noi anche due ore per imparare a usarlo, poi lo richiedono alla Asl certi che si tratti dell'ausilio giusto. Il problema è che sono oggetti molto costosi, i prezzi variano dalle 200 ai 2.500 euro. E la Asl rimborsa fino a 1.500 euro solo i subvedenti che vedono meno di un decimo". L'ausilioteca è unica in Italia, per provare le lenti arriva gente da ogni regione e i servizi sono gratuiti. "Se ci si vuole iscrivere la tessera costa 25 euro l'anno - aggiunge Rosa Garofalo, mamma di una bimba subvedente e impegnata nell'associazione - ma aiutiamo sempre anche chi non ha la tessera. Il nostro obbiettivo è creare un banco degli ausili. Vorremmo poter permettere a queste persone di portarsi a casa lo strumento, concederlo in prestito gratuito per coprire i mesi di attesa che intercorrono fra la richiesta e la consegna ma per farlo abbiamo bisogno di comprare diversi modelli, il progetto del banco costa 200mila euro".


Fra le attività dell'associazione quella di favorire l'integrazione scolastica dei bambini, di sostenere gli studenti nell'orientamento e nell'inserimento lavorativo, adattando i posti di lavoro con strumenti opportuni, promuovere corsi di informatica per conseguire la patente europea, offrire il "robobraille", un servizio che permette di tradurre qualsiasi testo scritto a voce e trasferirlo su mp3 (www.subvedenti.it o 02-70.63.28.50, largo Volontari del Sangue 1)

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