Cronaca locale

In bici tra Brescia e Iseo per gustare la Franciacorta

Non si può dire che l'iniziativa difetti ai responsabili della Franciacorta, siano essi produttori di bollicine di ottima qualità sia che si tratti di una delle strade del vino meglio organizzate in Italia. La Franciacorta è quel piccolo paradiso vitato compreso tra il lago d'Iseo, l'autostrada Milano-Venezia e Brescia la cui strada venne inaugurata nel 2000, un percorso di 80 km tra il capoluogo e Sarnico, uno zigzagare tra chiese e ville, vigne e cantine che tocca Gussago, Ome, Passirano, Rovato, Cologne, Erbusco e Corte Franca, una via da percorrere in auto a differenza di un pokerissimo di 5 itinerari cicloturistici, ognuno con il nome di un Franciacorta diverso.
È un arcobaleno di colori come si capisce guardando anche la cartina, un tour contraddistinto da una tipologia diversa di spumante Metodo Classico: l'itinerario giallo, il Satèn, ha come punto di partenza Iseo; quello blu, il Pas Dosé, inizia invece dall'Abbazia di Rodengo Saiano; il verde invece guarda al Brut e scatta da Clusane così come quello rosso, il Rosé, da Erbusco e quello nero, infine, l’Extra But, parte da piazza della Loggia per rimarcare il legame fra Brescia (il Comune è socio della Strada) e la Franciacorta.
Tutto questo tutto l’anno, anche se è ovvio che si sale più volentieri in bici ora che è arrivata la primavera, con un programma speciale nel primo fine-settimana di maggio. Sabato 1 e domenica 2 avrà infatti luogo Franciacortando e per 48 ore ci si scorderà del quinto tragitto, quello nero, e ci si concentrerà sugli altri quattro che presenteranno però delle variazioni per l’occasione, tutte illustrate per tempo nel sito stradadelfranciacorta.it (altre info allo 030.7760870).
Ogni via toccherà infatti cinque o sei cantine, pronte ad accogliere gli enoturisti per far degustare loro i vini prodotti con accompagnamento di Grana Padano e prodotti tipici. Alle aziende agricole, si sommeranno enoteche per potere assaggiare le produzioni di altre cantine (non tutte sono necessariamente lungo il percorso), una pasticceria per dolci momenti mattutini o pomeridiani, un produttore di salumi, una distilleria nella quale sia prodotta la grappa di Franciacorta, nonché luoghi carichi di arte e di storia come abbazie, dimore antiche, santuari e curiosità come il Maglio Averoldi di Ome, perfettamente funzionante e che risale al Quattrocento. Quindi il monastero di San Pietro in Lamosa, edificio cluniacense dell'XI secolo nei pressi di Provaglio d'Iseo, situato in posizione panoramica sulla Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino. Il Convento dell'Annunciata, primi XVI secolo, sulle pendici orientali del Monte Orfano nel comune di Rovato, dove tra gli affreschi è conservata l'Annunciazione di Gerolamo Romanino; Castello Quistini a Rovato, costruito intorno al 1500, durante la dominazione della Repubblica di Venezia e ancora Palazzo Torri a Nigoline di Corte Franca costruito nel '600 come villa fortificata e due secoli dopo divenuto cenacolo culturale con ospiti come Carducci e Fogazzaro.
Durante Franciacortando sono previsti anche pranzi e cene in ristoranti, trattorie e osterie che esporranno menu a tema a prezzi fissi nei quali si giocherà su alcuni prodotti fortemente identificativi della Franciacorta: nell’antipasto il pesce persico, al momenti del primo la pasta ripiena, i tradizionale casoncelli ad esempio, ovvio il Grana Padano, il cappello del prete di manzo come seconda portata piuttosto che la tinca al forno e la mela a caratterizzare i dolci.
Per smaltire tutte queste leccornie, a parte l’uso della bicicletta per spostarsi da un sito all’altro (chi non l’avesse con se può noleggiarla all’Iseo Bike di Iseo), chi ama il golf trova le 18 buche del golf franciacortino a Corte Franca, chi i cavalli diversi maneggi e poi vela, surf, sci nautico, pesca, trekking, free-climbing, parapendio, mountain bike fino alla visita della riserva naturale chiamata Torbiere del Sebino, 360 ettari a sud del Lago di Iseo.


Il bello della Franciacorta è il mix tra vitalità presente, golosità e storia.

Commenti