«Biglietti gratis a San Siro? Erano per rom e migranti e non ce li porteremo più»

Il sindaco precisa che ci è andato «una sola volta, accompagnato dalla moglie». «In occasione del derby» e «in rappresentanza della città, a uno degli eventi sportivi più seguiti per Milano e seguito in tutto il mondo». Giuliano Pisapia però dal 9 settembre al 21 dicembre ha ricevuto 84 biglietti per lo stadio. Sono quasi tremila in tre mesi i biglietti omaggio che assicurano l’ingresso a San Siro senza passare dal botteghino a politici, associazioni, persino a dipendenti comunali. I consiglieri ne ricevono automaticamente due a testa prima di ogni partita di Campionato e non sono nominativi. Il capogruppo dei radicali Marco Cappato che contesta il meccanismo e organizza ogni settimana la lotteria on line dei suoi tagliandi, insiste: «Ci vuole più trasparenza, anche per non dare pretesti di polemica. In passato è accaduto che qualche consigliere li rivendesse». I biglietti «andrebbero ritirati personalmente allo stadio e non dovrebbero essere cedibili. E sempre nella massima trasparenza ai cittadini, propongo di creare un registro per controllare a chi vengono assegnati quelli destinati alle associazioni. E poi, con che criterio vengono scelte?». La Casa della carità di don Virginio Colmegna ad esempio, di cui era direttore Maria Grazia Guida fino alla scorso giugno prima di diventare vicesindaco, ne ha ritirati 121 in tre mesi. Dopo l’articolo comparso ieri sul Giornale la Fondazione ha deciso di rinunciare. «Da questo momento in poi, per evitare ogni polemica, non ci permetteremo più di fare alcuna richiesta di nuovi biglietti agli uffici comunali - afferma con una nota la onlus -, pur continuando a considerare un’esperienza estremamente positiva portare i nostri ospiti allo stadio».
Tutti i biglietti, ha riferito la Casa della carità, «vengono utilizzati dagli ospiti della struttura» e «nei casi in cui sono presenti dei minori, dagli operatori che li accompagnano. Andare allo stadio è un’opportunità di svago e crescita importante per le persone che accogliamo e seguiamo in percorsi di autonomia. Giovani migranti, richiedenti asilo e rifugiati politici, bambini e famiglie rom, persone con problemi di salute mentale». Per inciso, il comunicato precisa che «sono soprattutto di fede nerazzurra». Una sottolineatura che fa quasi sorridere. Guai a dire che crescono piccoli tifosi del Milan di Berlusconi vicino a don Colmegna, che è stato tra i «main sponsor» di Pisapia in campagna elettorale?
Ai consiglieri non piace passare per gli «imbucati». Il capo di gabinetto Maurizio Baruffi ne ha chiesti sei per lo stadio, ma ha rinunciato ai due «fissi», e come lui l’assessore Stefano Boeri. I 48 eletti e la giunta ricevono automaticamente i biglietti per lo stadio, ma assicurano che per tutti gli altri eventi va fatta una richiesta formale. Per avere un ingresso alla Scala per sè (o parenti e amici) insomma bisogna almeno scrivere al cerimoniale. Ed è difficile che venga negata la poltrona al Piermarini o agli altri teatri cittadini, mostre, musei. La convenzione che lega il Comune alle società sportive Inter e Milan per i biglietti omaggio a San Siro, precisa la nota del sindaco, «è stata stipulata nel 2000, non ha subito poi nessun cambiamento ed è di durata trentennale». Ma volendo mettere a disposizione della città o di altri tifosi i biglietti non usati personalmente dai consiglieri, forse nulla osta a una piccola modifica.

La proposta di Cappato: «Rinegoziare la convenzione per diminuire il numero di biglietti in cambio di risorse, da destinare ad esempio per attività sportive di giovani e disabili, o ottenere la possibilità di rivendere all'asta i biglietti per alimentare un fondo dedicato a quei fini».

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