Bignardi: i dieci no alla tv che non guardo

Su La7 le «Invasioni Barbariche» sono un cult: «Lavoro molto ed evito ospiti in promozione (a parte Lilli Gruber)»

Paolo Giordano

da Milano

Daria Bignardi, lei non lo sa, è un tipo coercitivo. Se hai un pregiudizio su di lei - e i pregiudizi sono sempre negativi - stai tranquillo che te lo scioglie, lo cancella e quasi quasi ti lascia in cambio pure il senso di colpa. Così, coercitivamente senza saperlo, si è imposta in tivù senza giocare mai lo stesso ruolo. «Un grande direttore di giornale mi disse: sbagli, perché tutti i grandi della tivù rimangono nei secoli fedeli al loro personaggio». Lei lo ha inventato, un personaggio: quello che cambia ma ti obbliga a seguirla, prima o poi. Prima dicevano che era la sciuretta del Grande Fratello, poi che era troppo defilippica (nel senso di Maria) a Tempi Moderni, oggi addirittura che ha un «successino inspiegabile» ma tanto sono sempre giudizi che aspettano il poi. Difatti le sue Invasioni barbariche (produzione Endemol) sono uno dei programmi del momento, di cui lei è anche autrice e, solo per fare le interviste, «ci lavoro sopra tre o quattro ore per volta».
Su La7 le Invasioni hanno un milione di fedeli ogni venerdì sera e sei milioni di contatti saltuari (la puntata del 9 dicembre ha raggiunto il 6,36 per cento di share, roba che là è una manna) e, soprattutto fanno parlare il mattino dopo, che è poi il marchio di qualità di ogni appuntamento tv.
Le sue interviste sono a metà strada tra il cazzeggio e la psicanalisi e difatti sono tra le più vere in circolazione, perché ti lasciano l’ansia di scoprire come vanno a finire. Dolce e Gabbana che annunciano di votare Berlusconi. La Canalis che spiega quanto può resistere senza sesso («Dipende da chi è l’ultimo con cui l’ho fatto»). Daniela Santanché che dà del comunista a Celentano. Stasera ci saranno Emma Bonino, Marcello Dell’Utri e Luca & Paolo e comunque, come sempre, sono ospiti che lei, abilissima, definisce «slegati da vincoli di promozione», ossia che in poche parole non fanno marchette. «L’unica è stata Lilli Gruber, che aveva il suo nuovo libro da presentare. Però noi siamo stati i primi con cui l’ha fatto. Se devo dire, in trasmissione sono venuti pochi cantanti, a parte Ruggeri e Morgan».
Insomma la sciuretta Bignardi è la donna tv del momento, ora si ferma e poi ritornerà con altre ventiquattro puntate ai primi di marzo, dopo il Festival e, toh!, mentre va in onda il Grande Fratello della Marcuzzi, «una mia amica». «Di quel programma è impossibile cambiare il format, si può solo cambiare il conduttore: lei farà un Grande Fratello ringiovanito».
Purché non si lasci stritolare. «Dopo averlo presentato - dice la Bignardi - a me è capitato di dover dire tanti no. Saranno stati dieci, ancora oggi mi sembrano le scelte giuste da fare». Quando andrà in onda, Daria Bignardi lo vedrà nella sua casa milanese: «Io davanti alla tivù, Luca come il solito al computer.

Quando c’è qualche bella scena, lo chiamo: ehi, vieni a vedere. Ho fatto così anche con l’Isola dei Famosi». A casa. Distante. Giocando il ruolo coercitivo di chi ti fa cambiare idea, ma non sa di essere un tipo irresistibilmente coercitivo.

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