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«Il bilancio dell’Italia è affidabile e credibile»

RomaÈ appena terminata la conferenza stampa a Palazzo Chigi con Michela Vittoria Brambilla quando i giornalisti gli si fanno incontro per chiedergli dei rilievi del Quirinale sul pacchetto sicurezza. Silvio Berlusconi, che in altre occasioni si sarebbe fermato a spiegare e smussare, si limita a un sorriso e spiega candido che il governo ha già detto la sua in una nota ufficiale. Con il Colle non c’è tensione - i rilievi sono soprattutto tecnici, Palazzo Chigi esprime «apprezzamento» per la controfirma di Napolitano e fa sapere che «valuterà attentamente» le osservazioni - e il premier dà l’impressione di essere disteso e rasserenato come non lo si vedeva da tempo. D’altra parte, i consueti sondaggi del martedì lo hanno decisamente rincuorato, segnalando una decisa impennata nel gradimento suo e dell’esecutivo dopo il successo del G8 dell’Aquila.
E proprio da qui parte il Cavaliere in apertura di Consiglio dei ministri. «Io - dice Berlusconi - sono arrivato al 68,4 per cento, il gradimento del governo è invece al 57». Mentre «il 75% degli italiani ha giudicato importanti i risultati del vertice e ha assegnato un voto di 9,2 su 10 all’organizzazione». Tutti numeri che di lì a un’ora il ministro degli Esteri Franco Frattini ripete in conferenza stampa, spiegando che «quello dell’esecutivo è il gradimento più alto di un governo in un momento di crisi». Il prossimo appuntamento, spiega quindi Berlusconi mostrando ai ministri una bozza del libro sul Primo anno di governo che andrà alle stampe a giorni, sarà una conferenza stampa per fare il punto di quanto fatto in questo primo scorcio di legislatura. Poi, si dovrà lavorare sul futuro, mettendo le basi del secondo anno di legislatura con una riunione ad hoc nei primi giorni di agosto. «Dobbiamo ancora decidere dove», spiega il presidente del Consiglio. E qualcuno - tra cui Giulio Tremonti, Raffaele Fitto e Roberto Calderoli - ipotizzano di tornare all’Aquila. Una soluzione che sembra convincere Berlusconi dopo alcuni distinguo dovuti soprattutto a chi ha già programmato le vacanze d’agosto.
Ma il Cavaliere mette sul tavolo anche il nodo delle alleanze in vista delle regionali del prossimo anno. «Non è questa la sede - premette ai ministri - ma dobbiamo pensare ad una riunione nella quale decidere quali saranno i nostri rapporti con l’Udc». E già, perché a differenza di comunali e provinciali, un’eventuale alleanza con Pier Ferdinando Casini dovrà essere complessiva. E quindi l’argomento va affrontato al più presto con il Pdl e con la decisamente più riottosa Lega. Con la consapevolezza che se Casini non fa la differenza nelle roccheforti di Lombardia e Veneto, il suo apporto potrebbe risultare decisivo in Piemonte e soprattutto al Sud (Puglia, Campania, Calabria).
Prima di un bilaterale con il premier greco Kostas Karamanlis, invece, con i giornalisti Berlusconi si concentra sul Dpef varato dal Consiglio dei ministri. Il provvedimento, spiega, ha avuto nel corso del Cipe le «significative adesioni» dell’Istat e dalla Banca d’Italia che «ha approvato il documento e la strategia». «In tutti i rapporti che abbiamo avuto con presidenti e direttori delle istituzioni finanziarie internazionali e con il presidente della Commissione europea Barroso», aggiunge, «abbiamo verificato che c’è stata grande considerazione per la tenuta e la conduzione del bilancio italiano».

Con il Dpef 2010-2014, insomma, «abbiamo raggiunto gli obiettivi» prefissati: «Stabilità dei conti pubblici, coesione sociale e il mantenimento della liquidità al sistema delle imprese».

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