Bimbo prematuro salvato dal Viagra

Il Viagra? Può salvare la vita di un neonato. Anzi, l’ha già salvata. È successo in Inghilterra al Royal Victoria Infirmary’s, un ospedale di Newcastle specializzato nella cura dei bambini. La più famosa e rinomata delle sex pill ha strappato dalle grinfie della morte il piccolo Lewis Goodfellow. Un bel successo per la «miracolosa» pasticca che, come dimostrano le cronache recenti, può essere assai pericolosa se male utilizzata: ne sa qualcosa la focosa signora di Frosinone che, per risvegliare il marito troppo pantofolaio e freddino, ha pensato bene di sciogliere due compresse nel suo vino ottenendo un unico e davvero inaspettato effetto: un infarto.
Certo, quella accaduta nel Regno Unito è tutta un’altra storia: il Viagra è stato utilizzato per ridare ossigeno al flusso sanguigno di un piccolo bimbo. Piccolo davvero, perché Lewis è venuto al mondo lo scorso agosto ad appena 24 settimane. E molto malato: il giorno dopo la nascita il suo minuscolo polmone è collassato e i medici hanno scoperto un grave problema al cuore che non permetteva al sangue di circolare a dovere. Così, appena tre settimane dopo, l’hanno operato. Ma non è bastato. «A un certo punto ci hanno detto che volevano smettere le cure perché lui era così debole e sembrava non ci fosse più niente da fare» hanno raccontato al Mirror i genitori, la 17enne Jade Goodfellow e il compagno John Barclay. Poi, però, all’ospedale hanno deciso di fare un ultimo disperato tentativo: somministrare al bimbo una goccia di Viagra. Risultato: Lewis si è sentito subito meglio.

Il principio attivo ha aperto i vasi sanguigni dei polmoni e gli ha permesso di assorbire più ossigeno. Del resto, in origine il principio attivo del Viagra era stato sviluppato per curare l’angina. E solo più tardi è divenuto quel «miracoloso» antidoto ai problemi sessuali che tutti ben conosciamo.

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