Gian Piero Milanetti
Natale più sereno per cinque giovani maschi di lupo, strappati alla morte per denutrizione da uno zoo di Rjieka, in Croazia, vicino al fallimento e giunti pochi giorni fa al Bioparco di Roma. Non potendo essere liberati perché cresciuti in cattività, gli animali si trovano al momento allinterno di unarea di quarantena ma presto andranno ad abitare la «Selva dei Lupi»: uno spazio di 1.600 metri quadri, realizzato appositamente per loro, in cui è stato ricreato un habitat simile a quello naturale.
Una storia commovente iniziata la scorsa estate quella dei cinque mammiferi a cui i romani, in attesa di vederli, possono dare un nome nel forum aperto sul sito www.bioparco.it. Loperazione di salvataggio in grande stile, denominata «Sos Lupi», è stata patrocinata dai ministeri dellAmbiente, delle Politiche agricole, delle Attività produttive, dallambasciata italiana in Croazia, dal Corpo forestale dello Stato e dallufficio diritti animali del Comune. «Quando siamo arrivati a Rjieka - racconta Fulvio Fraticelli, curatore del Bioparco - i lupi erano in pessime condizioni igieniche, anche se in apparente buona salute, rinchiusi tutti insieme in un recinto strettissimo, posto sotto le gabbie di altri animali. Erano nutriti con scarti di macellazione e pane secco». Considerati, poi, i rischi sanitari e di sicurezza e le lamentele dei vicini per la presenza di tanti animali, lunica soluzione possibile sembrava quella delleutanasia. Ma la triste storia dei cinque fratelli lupi condannati a morte è arrivata, sulle onde di Internet, ai computer del Bioparco. Subito dopo le necessarie verifiche sullattendibilità di questa notizia che aveva dellincredibile, è partita da Villa Borghese una squadra per il salvataggio, con veterinari e specialisti. Al proprietario dei lupi sono stati dati soldi per lacquisto di cibo, in attesa dei risultati delle analisi, del disbrigo delle contorte pratiche burocratiche e del successivo trasporto in Italia. «Gli animali dovranno continuare a mangiare grassi di scarto e pane ancora per un po - spiega Fraticelli - perché sarebbe pericoloso cambiar loro dieta, allimprovviso. In un secondo tempo, gradualmente, daremo loro unalimentazione adeguata: carne rossa, bovina. La carne ovina, che pure sarebbe indicata, può essere infestata da parassiti».
La fondazione Bioparco aveva preso in considerazione anche la possibilità di rilasciare i lupi in natura, ma non è possibile. I lupi, nati in cattività e abituati alluomo fin dalla nascita, non saprebbero cacciare per procurarsi da mangiare e si avvicinerebbero troppo alle case, rischiando di venire uccisi. Nel Bioparco, tuttavia, avranno a disposizione un angolo di montagna di 1.600 metri quadrati, nellarea occupata un tempo dagli struzzi. Qui, i cinque fratelli potranno dormire allombra dei faggi, bagnarsi in un ruscello e nascondersi e rincorrersi tra le rocce. Lintera operazione costerà alle casse della Fondazione 100mila euro. Chi volesse dare un contributo per le spese, può fare un versamento, sul conto corrente postale numero 65222531 intestato a Fondazione Bioparco di Roma o sul c/c bancario 1700 Bnl agenzia 63, Abi 1005, cab 3231.
«Per noi - sottolinea il presidente del Bioparco, Giovanni Arnone - questi cinque lupi sono persone. Dei bambini, meglio ancora, considerando che hanno solo due anni detà. E proprio come degli orfani bisognosi, possono essere adottati. A distanza, ovviamente.
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