Birmania, tutti in rosso per dire basta alla repressione

La comunità internazionale si stringe attorno ai monaci buddisti e a chi manifesta contro il regime militare. migliaia di persone in tutto il mondo sono scese in piazza con una maglietta rossa e bandana legata alla testa

Birmania, tutti in rosso per dire basta alla repressione

Roma - La catena di solidarietà a favore dei monaci buddisti e della popolazione birmana è multietnica, multiforme, ma soprattutto immediata come l' sms che l'ha lanciata: migliaia di persone in tutto il mondo sono scese in piazza con una maglietta rosse e bandana legata alla testa per dire basta ai "metodi violenti del regime militare contro i manifestanti pacifici in Birmania, causa già di diversi morti". Amnesty International ha organizzato manifestazioni in paesi di tre continenti contro la giunta militare del Myanmar: oggi sono in piazza i cittadini di Gran Bretagna, Stati Uniti, Thailandia, Olanda, Sud Corea, Cina, Italia, Norvegia, Cile, Giappone, Filippine e Lussemburgo. Domani sarà la volta di Svizzera, Irlanda, Repubblica Ceca, Belgio, Spagna e Nepal.
CAMPIONI SCHERMA E POLITICI IN ROSSO E se per quanto riguarda l'Italia i campioni azzurri della scherma, a San Pietroburgo per i Mondiali 2007 oggi si sono presentati in maglietta rossa, a Roma sono stati diversi i politici di maggioranza e opposizione ad aver optato per un capo dello stesso colore, Pierferdinando Casini la sciarpa, Enrico Letta la camicia, Alfonso Pecoraro Scanio la cravatta. Barbara Pollastrini, ministro per le Pari opportunità ha sfoggiato una spilla rossa a forma di fiore sulla giacca. Camicia e cravatta rossa, anche rispettivamente per il presidente della Regione Lomabardia, Roberto Formigoni e quello della regione Lazio Piero Marrazzo.
NEL WEEK-END LO SPORT IN CAMPO CON NASTRO ROSSO Il presidente del Coni, Gianni Petrucci, ha accolto la richiesta del ministro Giovanna Melandri, invitando le federazioni sportive nazionali e le discipline associate, in occasione degli impegni agonistici di domani e dopodomani, a far indossare agli atleti e alle atlete un nastro di colore rosso quale segno di solidarietà con i monaci che in Birmania stanno manifestando pacificamente per la democrazia. I SIT-IN E LE MANIFESTAZIONI Tanti i presidi, ma anche le preghiere i minuti di silenzio e i gesti simbolici. Una catena partita ieri con un sms in inglese che ha fatto rapidamente il giro del mondo rimbalzando di paese in paese e che ha raccolto oggi i suoi frutti: Torino fazzoletti rossi in Aula al consiglio regionale; a Firenze le bandiere di Palazzo Bastogi, sede della presidenza regionale della Toscana, listate con i nastri rossi; un drappo rosso di cinque metri sventola da oggi pure sulla facciata di Palazzo Vecchio, sede del comune di Firenze. Un grande drappo rosso di solidarieta è stato anche esposto sulla facciata della sede della Provincia di Napoli. E sempre nel capoluogo partenopeo, il consiglio comunale di Napoli quasi al completo - in testa il sindaco Rosa Iervolino - ha sfilato da via Verdi a piazza Municipio per esprimere solidarietà al popolo birmano. In migliaia hanno raccolto l'appello della sezione italiana di Amnesty che ha indetto due sit-in oggi nella capitale e domani a Milano in piazza della Scala.
LA COMUNITA' INTERNAZIONALE Stati Uniti e Gran Bretagna, dopo un collegamento in video conferenza tra il presidente usa George W. Bush e il premier britannico Gordon Brown, hanno rinnovato la loro richiesta alla giunta birmana che cessi di reprimere le manifestazioni di protesta della popolazione. E una sessione speciale del Consiglio dell'Onu dei diritti umani sulla situazione in Myanmar si svolgerà martedì prossimo a Ginevra. Una possibile missione della Ue in Myanmar a sostegno di quella prevista dell'inviato Onu Gambari: è stato uno dei temi di cui hanno discusso il presidente del Consiglio Romano Prodi e il primo ministro portoghese José Socrates, presidente di turno dell'Unione europea, nel corso di una conversazione telefonica.

L'Italia, ha confermato da New York il ministro degli Esteri Massimo D'Alema è attivamente impegnata" affinché cessino la repressione e la violenza in corso in Birmania. Il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi si è unito "idealmente alla domanda di libertà e democrazia che si leva dai monaci della Birmania e dalle migliaia di manifestanti pacifici contro il regime militare".

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