Blackberry, pesa sui conti l’insuccesso del tablet

Blackberry, pesa sui conti l’insuccesso del tablet

Non tutti i tablet riescono bene. Se l’iPad di Apple ha portato alle stelle utili e ricavi della società di Cupertino, il Playbook pesa come un macigno su quelli di Research in Motion (Rim). In sintesi il computer a tavoletta della società produttrice del Blackberry non è piaciuto. Per questo la società canadese ha annunciato oneri per 485 milioni di dollari sul quarto trimestre per ammortizzare il forte sconto a cui è costretta a vendere il suo tablet, passato da 500 a 200 dollari. Eppure solo un anno fa il co-amministratore delegato Jim Balsillie, presentando il tablet, aveva ipotizzato un successo simile a quello dell’iPad per il Playbook dedicato a una utenza business. Una previsione sbagliata anche a causa di un problema nel software che gestisce le e-mail. Così nell’ultimo trimestre le vendite sono scese a 150mila, meno della metà di quanto previsto dagli analisti. Alla fine Rim ha dovuto annunciare che non raggiungerà il target di utile per azione previsto tra 5,25 e 6 dollari. A Wall Street le conseguenze non si sono fatte attendere: il titolo è calato di oltre l’8%.
A pesare sui conti anche il calo delle vendite di smartphone, 14,1 milioni nel terzo trimestre finito a novembre, anche se questo dato è stato leggermente migliore delle previsioni. Tra gli imprevisti gli oneri, circa 50 milioni, dovuti all’interruzione del servizio di posta elettronica, accaduto circa due mesi fa, che ha procurato molti problemi agli utenti. Il titolo, in calo del 70% nel 2011, è vicino ai minimi delle ultime 52 settimane (a 15,98 dollari per azione) e assai distante dai massimi (a 70,54 dollari). In forte contrazione anche la quota di mercato del gruppo nell’ultimo trimestre, scesa al 9,2% contro il 24% dello scorso anno. Le previsioni poi non sono incoraggianti, con vendite in calo di smartphone (il Blackberry è destinato soprattutto a una clientela business), nel prossimo trimestre. Rim, al pari di Nokia, è entrata in crisi con l’ascesa dell’iPhone di Apple. Per questo è ormai da parecchio tempo che gli azionisti chiedono un cambio ai vertici, mentre Jaguar Financial propone lo spezzatino del gruppo.
Il futuro comunque non si preannuncia roseo visto lo strapotere dei concorrenti: da un lato l’iPhone e dall’altro Samsung, Htc e tutti i produttori che usano il sistema operativo Android di Google.

Le ultime rilevazioni di Nielsen parlano chiaro: negli Usa Android ha conquistato il 42,8% degli smartphone, mentre il sistema operativo di Apple Ios è al 28,3%. Mentre il Blackberry, nel suo mercato più importante, è al 17,8%.

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