Blair alle mamme single: cercatevi un lavoro

da Londra

Niente più sussidi garantiti per le ragazze madri con figli al di sopra dei 12 anni, controlli più severi per le richieste di invalidità, strutture assistenziali per l’infanzia aperte dalle otto del mattino alle sei del pomeriggio. Il governo laburista ha presentato ieri una delle riforme del welfare più radicali che la Gran Bretagna abbia mai conosciuto.
La proposta – che comunque prevede tempi di attuazioni di medio e lungo termine – s’inoltra, per la prima volta dopo decenni, nel vastissimo territorio dei benefit statali concessi ai genitori «single», attualmente liberi di non cercarsi un impiego fino a quando il loro figlio più giovane non ha compiuto i 16 anni. Ieri David Freud, il consulente governativo incaricato di rivedere le politiche sociali britanniche, ha proposto di ritoccare l’età dei figli portandola già dall’anno prossimo da 16 a 12 anni, annunciando però fin d’ora che la Gran Bretagna dovrebbe in futuro seguire il modello scandinavo dove le ragazze madri devono cercarsi un lavoro quando i loro pargoli hanno raggiunto i 3 anni. Per ora quest’ultima appare una prospettiva alquanto fantascientifica per il paese di Tony Blair che però ha fortemente supportato lo schema di Freud.
«Chi gode oggi di un sussidio statale – ha infatti dichiarato ieri il Premier – dovrà fare uno sforzo sempre maggiore per cercarsi un’occupazione. Il futuro di un sistema sociale efficace sta infatti nel reinserire più gente possibile nel mercato del lavoro». Coloro che rinunceranno a trovarsi almeno un impiego part-time, si vedranno togliere il sussidio. Un piano di riforma molto drastico quello di Freud, ex banchiere della City, che in questo modo propone ai genitori soli «una scala mobile per uscire dalla povertà» come ha precisato ieri nella presentazione del piano. Fondamentale per la riuscita di una revisione, che si preannuncia molto controversa soprattutto in un paese da decenni abituato a generosi sostegni governativi, si profila la collaborazione tra pubblico e privato. Secondo quanto suggerito da Freud sarebbero infatti società private e organizzazioni senza scopo di lucro a doversi fare carico di soggetti che sono rimasti a lungo assenti dal mercato del lavoro. L’ipotesi che verrà discussa sarebbe quella di «premiare» con un contributo triennale le aziende o le associazioni che avranno investito per assumere e formare queste persone. Un altro punto cardine del piano è la nuova severità nell’esaminare le richieste per il sussidio d’invalidità in modo da evitare situazioni sempre più vicine alla truffa.
Anche il cancelliere Gordon Brown ha appoggiato la proposta definendo queste misure le uniche in grado di trasformare la Gran Bretagna in un paese pronto ad affrontare le sfide economiche future. L’entusiasmo del governo non è stato però condiviso da sindacati e associazioni familiari. «La maggioranza dei genitori “single” ha già un’occupazione – ha dichiarato ieri Chris Pond, direttore del gruppo One Parent Families – e quelli che invece non lavorano molto spesso hanno ottime ragioni per non farlo». Accolto con minore ostilità, ma con molti dubbi il ruolo che aziende private e altre organizzazioni avrebbero nel reinserimento.

«È una buona idea – hanno detto i liberaldemocratici – a patto che queste collaborazioni vengano poi sufficientemente finanziate». Attualmente in Gran Bretagna sono più di 3 milioni coloro che beneficiano da più di un anno di un sussidio di disoccupazione e 2.68 milioni ricevono un contributo per invalidità.

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