Blair scatenato Milano passa anche a Varese

Armani sotto nei primi due quarti, poi con un parziale di 13-0 cambia il volto alla partita e può dilagare. Capo d’Orlando sorpresa siciliana

Oscar Eleni

I re magi di Sasha Djordjevic arrivano nella notte della seconda giornata di campionato, piena di fantasmi, soprattutto per i campioni d'Italia della Benetton battuti in casa da Biella, alla culla di Danilo Gallinari divin talento con la faccia di Attila, protetta da Joseph Blair il grande totem che non ha sbagliato niente, persino nei tiri liberi, protagonista nel sostenere la diga, nel far saltare la polveriera di Masnago.
L'Armani sgretola a poco a poco la resistenza di Varese, la scavalca nel terzo quarto con un parziale di 13-0, la stordisce con un finale da squadra che ha tanto per sentirsi pronta a combattere con tutti e a sognare di nuovo in grande stile. Poteva essere un tormento, sotto anche di 10 punti prima di vedere il giovane unno lodigiano - un Brad Pitt da Sette anni nel Tibet - prendersi tutte le responsabilità, oltre a quella di ricordarci gli artigli di suo padre Vittorio per fermare Holland che era arrivato a 18 punti dopo 15 minuti di partita.
Diciamo pure che con Danilo Gallinari (14 punti, 8 rimbalzi), agosto del 1988, una stella è nata e già ci fa dimenticare che il miglior prodotto poteva essere il Bargnani andato a Toronto, anche se non vorremmo esagerare perché sta ancora crescendo e le ossa non sono così solide alla sua età. Per accarezzare il talento ci voleva un buon protettore e Joseph Blair (26 punti 11 su 12, errore su una schiacciata che era un babà, 8 rimbalzi) è stato davvero il grande padre sul campo in attesa che gli altri capissero che Varese non poteva reggere al ritmo di tiro dei primi 20 minuti e avrebbe pagato la sua debolezza sotto canestro. Fermato Holland (solo 5 punti in 23 minuti), trovati i riferimenti giusti è arrivata la pioggia che ha bagnato il raccolto: terribile Schultze che se dovesse ragionare un po' su certi interventi difensivi diventerebbe uno importante forse più di Tusek, bravo e paziente Garris (15) che prima ha apparecchiato la tavola e poi ha banchettato appena si è accorto che Dante Calabria aveva trovato una strada e il ritmo (14).
Come nella prima a Bologna, la Whirlpool si deve essere accorta che vivrà nella dimensione del dolore perché quando non sai proteggere il tuo buon attacco con una difesa decente alla fine sei costretto a pagare. Squadra che ha forza sugli esterni, ma che non ottiene da tutti la stessa dedizione nel lavoro di gruppo, per cui sono bastate due o tre scemenze a catena per non far sentire a Sasha Djordjevic l'amaro dei 20 palloni perduti.
Milano c'è, bisogna prenderne atto anche se magari è presto, però non è che vadano meglio quelle nate per arrivare allo scudetto: Siena ha trovato con un tiro da 3 di McIntyre la vittoria su Teramo; la Benetton come vi abbiamo detto, ha fatto splash, segnando 62 punti in tutto, travolta dal furore agonistico di Biella al Palaverde; Napoli sul neutro di Avellino ha dovuto affidarsi a Matteo Malaventura per risolvere il finale di una partita dove ha inseguito per tutta la parte centrale contro i gioiellini di Montegranaro che Pillastrini presenta al grande basket con giusto orgoglio.


Milano capace di risvegliare vecchi amori vede anche Roma fare un passettino avanti e farà bene a tenerla d'occhio, ma intanto in testa alla classifica, nel giorno in cui le siciliane del calcio cadono tutte, c'è, insieme alla bella Virtus di Markowski che fa pagare a Cantù le 21 palle perse, a Siena, alla neopromossa Scafati, anche Capo d'Orlando che ha smascherato una Fortitudo illusa di essere già squadra da corsa. Il campionato torna a metà settimana. Abbonatevi per vedere il giovane Galli, il giovane unno.

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