Blanc saluta la Juve: rosso a 60 milioni e centralino con l’899

Torino Dopo avere vissuto da separati in casa per quasi un anno, ieri è pressoché terminata l’avventura di Jean Claude Blanc alla Juventus. E pochi tifosi juventini lo rimpiangeranno, visto che a lui e all’allora direttore sportivo Alessio Secco si ricollegano operazioni tipo gli acquisti di Poulsen (10 milioni), Amauri (23), Diego (25) e Melo (25). Nel corso del Consiglio di Amministrazione tenutosi in mattinata, l’uomo di Chambery ha infatti rimesso le proprie deleghe da amministratore delegato e rassegnato le dimissioni da direttore generale. Blanc resterà comunque in società fino al 30 settembre prossimo con uno speciale incarico legato allo stadio, ormai prossimo all’apertura: dopo di che, è altamente probabile che le strade si dividano in maniera definitiva. Blanc, cui John Elkann aveva affidato le sorti della Juventus FC nei giorni immediatamente seguenti lo scoppio di calciopoli, è stato anche presidente della Juventus dal 27 ottobre 2009 al 18 maggio 2010, prima che lo stesso Elkann e Andrea Agnelli decidessero di riportare all’interno della famiglia la gestione diretta della società. In pochi mesi il francese, sostituito da Aldo Mazzia nel ruolo di amministratore delegato, è passato dal tutto al (quasi) niente: a lui comunque Agnelli ha reso l’onore delle armi permettendogli di godersi l’inaugurazione del nuovo stadio, al quale è stata anche dedicata una mostra fotografica inaugurata ieri e aperta 24 ore su 24, fino al 5 giugno, nei pressi di Palazzo Bricherasio. Ecco, lo stadio: opera cui Blanc ha lavorato con profitto e che dovrebbe garantire alla società benefici economici duraturi quantificabili in un aumento di ricavi annuo di 25-30 milioni.
La Juventus - per contattare la cui sede un normale tifoso deve ricorrere da qualche settimana a un servizio telefonico a pagamento, un 899... - ne avrebbe e ne avrà bisogno come del pane, visto che il Cda di ieri ha preso atto di un rosso di bilancio pari a 43,4 milioni: a fine giugno si supereranno i 60 e anche per questo il 23 di quello stesso mese si riunirà un altro consiglio che esaminerà - approvandole - le linee guida del nuovo piano a medio termine, compreso un aumento di capitale di 100-120 milioni di euro. Soldi che in buona parte saranno utilizzati per rinforzare la squadra, a oggi fuori da qualsiasi competizione europea e con un allenatore che aspetta solo gli venga comunicato il «grazie e arrivederci». Nel frattempo, Villas Boas ha (ri)confermato che resterà al Porto, Mancini si gode il Manchester City in Champions, Mazzarri baruffa con De Laurentiis e Conte insiste a dichiararsi disponibile. Prima o poi qualcosa succederà: «Valutare in corso d’opera non è cosa buona e giusta - detto ieri Agnelli -.

Io per primo però, come tutti i nostri tifosi, non posso ritenermi soddisfatto. Sappiamo comunque il tipo di lavoro che abbiamo dovuto fare e credo che l’operato di Delneri sul campo sia stato ottimo. È una persona che ha grandi valori e che personalmente stimo molto».

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