Blanche e le sue sorelle, tra l’amore e l’esperimento

Al Belli «Il libro delle domande»: la Ferlazzo Natoli si ispira alla Wittman

Priva in parte di una gamba, del tutto dell’altra e del braccio sinistro per colpa delle radiazioni, Blanche Wittman era ridotta a un torso umano alto poco più di un metro quando, ormai prossima alla fine, trovò la forza di scrivere tre quadernetti di quaranta pagine ciascuno nei quali si proponeva di sondare «la natura» dell’amore. Una sorta di diario intimo, costruito da un susseguirsi di domande e risposte, che ha poi ispirato il romanzo «Il libro di Blanche e Maria» dello svedese Per Olov Enquist. La vicenda umana della Wittman è di quelle estreme e fenomenali: sensibile medium assai nota ai suoi tempi (siamo nel secondo Ottocento), fu considerata la regina delle «isteriche» e rimase ricoverata, sotto le morbose cure del professor J. M. Charcot (maestro di Freud), all’ospedale-ospizio parigino della Salpêtrière dal 1878 al 1893. Per poi, una volta guarita, divenire l’assistente di Madame Curie, scopritrice del radio e premio Nobel per la fisica. A lei, ad altre «folli» malate ridotte a cavie da esperimento, all’incurabile «mania» d’amore che le attraversa e le accomuna è dedicato l’ultimo spettacolo di Lisa Ferlazzo Natoli, «Il libro delle Domande», in scena fino a domani al Belli nella rassegna «Garofano Verde». Dopo «Tre sorelle» e «La casa di argilla» (premio Scenario 2005) ancora, dunque, un lavoro al femminile e sul femminile per la giovane autrice/regista, qui coadiuvata nella scrittura scenica da Monica Angrisani, Valentina Curatoli e Alice Palazzi, che interpretano anche i complessi ruoli del testo. «Immagino queste donne - spiega la Ferlazzo Natoli - tornate alla Salpêtrière , su un palchetto-patibolo, dopo una lenta vestizione che le prepara a mentire, a scrivere su una lavagna lunga e nera i fatti per ricostruire una storia».

E che storia potrebbe essere se non di lacerazioni e soprusi, di amputazioni e illusioni, di passione «diversa» e di morte, di scienza e mistero? «È come se il radio, quella luminescenza azzurrognola, circondasse i corpi di questi donne. E il radio, come l’amore, è bellissimo e mortale». Info 06-5894875.

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