Il colonello ha avuto una scossa. All'età di settantacinque anni abbondanti Sepp Blatter ha deciso che è giunta l'ora di introdurre la moviola in campo. Calma, non stappate le bottiglie di spumante, non è ancora la rivoluzione. Ma il capo della Fifa, il papa del football mondiale, l'uomo che ha più potere di Ban Ki-moon, segretario generale dell'Onu (208 i paesi dell'organizzazione calcistica, 193 quelli delle Nazioni unite), ha capito che così non si può più andare avanti, cioè con quel pallone che è dentro, no non è gol, forse ha oltrepassato la linea ma non del tutto, quel millesimo di secondo che può decidere il risultato, la partita, l'assegnazione di un titolo, di una coppa del mondo: «Stiamo sperimentando la tecnologia del gol fantasma», ha annunciato al popolo, il sostantivo fantasma ben si adatta a un personaggio che c'è ma non si vede oppure se si vede fa finta di non esserci, come a Berlino, nella finale tra Italia e Francia.
In questi anni il capo della Fifa si è preoccupato puntualmente di lanciare l'ultimo modello di pallone, ultramoderno, leggero, maledetto dai portieri, insomma a Zurigo hanno badato al sodo, al denaro, trascurando, o meglio evitando di affrontare l'argomento più importante: quel pallone deve o non deve superare la linea bianca della porta? Qualcuno se ne occupa o no? E' necessario uno strumento o basta l'uomo? Blatter ha criticato la scelta dell'Uefa, Platini ha introdotto i due assistenti di porta, per il capo della Fifa costano troppo e non tutti i Paesi se lo possono permettere. Secondo lui, invece, la telecamera consente un risparmio e non ha i sindacati, il posto in albergo e il rimborso spese, benzina e ristorante. Blatter è un furbastro, è un uomo di grande astuzia politica ma di nessuna arte diplomatica. Essendo svizzero non ammette mai di essere in ritardo anche se il campo dimostra da anni il contrario.
Pensate che cosa sarebbe successo a Londra, nel mondiale del 1966, se la tecnologia avesse potuto accertare se il pallone calciato da Geoff Hurst verso la porta della Germania fosse effettivamente andato oltre la linea bianca, dopo il rimbalzo sotto la traversa. Noi italiani siamo arrivati molto prima di Blatter, la Domenica sportiva inventò la moviola cercando di capire se il gol di Rivera, nel derby dell'ottobre del '67, fosse regolare o no, ci pensarono Carlo Sassi ed Heron Vitaletti e fu la luce prima del caos. Penso anche alla rabbia di Capello per quel gol verissimo di Lampard contro la Germania all'ultimo mondiale che avrebbe portato al pareggio gli inglesi invece eliminati per la svista dell'arbitro Larrionda.
Blatter ha alzato la testa dal cuscino e si è tolto la mascherina dagli occhi, così come il suo predecessore alla Fifa, Joao Havelange, che a novantacinque asnni ha deciso di rassegnare le dimissioni dal Comitato olimpico internazionale dopo mezzo secolo di dirigenza. Dio li fa e la Fifa li accoppia. Una vita da moviola.
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